Nel mese di marzo la nuova produzione di polizze vita individuali raccolta in Italia dalle imprese italiane e dalle rappresentanze di imprese extra-U.E., comprensiva dei premi unici aggiuntivi, è stata pari a € 8,4 mld, in diminuzione del 16,7% rispetto allo stesso mese del 2015, dopo la lieve crescita registrata nel mese precedente; nel I trimestre dell’anno i nuovi premi vita emessi hanno raggiunto € 26,3 mld, il 6,6% in meno rispetto
all’analogo periodo del 2015.
E’ quanto rileva la consueta statistica mensile dell’ANIA.
Il 42% delle imprese del campione statisticato, rappresentative del 57% del mercato in termini di premi, ha registrato da gennaio una raccolta superiore a quella dell’analogo periodo del 2015 e che il 45% delle imprese (per una quota premi pari al 58%) ha ottenuto un risultato migliore rispetto alla variazione media registrata da tutte le imprese italiane ed extra-U.E. (-6,6%).
Considerando anche i nuovi premi vita del campione delle imprese U.E., pari a € 2,2 mld, in lieve aumento rispetto a quanto raccolto nel mese di marzo 2015, i nuovi affari vita complessivi nel mese sono stati pari a € 10,6 mld (-13,3% rispetto allo stesso mese del 2015), mentre da inizio anno hanno raggiunto € 30,3 mld, il 9,0% in meno rispetto ai primi tre mesi del 2015.
Relativamente alle imprese italiane ed extra U.E., nel mese di marzo i nuovi premi di ramo I afferenti a polizze individuali sono stati pari a € 6,2 mld (circa i tre quarti dell’intera nuova produzione vita), in diminuzione rispetto ai due mesi precedenti ma in aumento del 9,4% rispetto allo stesso mese del 2015; nel I trimestre dell’anno i premi di ramo I hanno raggiunto un ammontare pari a € 20,6 mld, in aumento dell’11,0% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Si conferma dunque, per il terzo mese consecutivo, un significativo interesse della clientela verso polizze tradizionali, più sicure durante periodi caratterizzati da elevata volatilità dei mercati.
Di segno opposto è stato invece il trend delle polizze di ramo V che nel mese di marzo, con un ammontare ancora contenuto e pari a € 197 mln (il 2% dell’intera nuova produzione), registrano un portafoglio di nuovi affari più che dimezzato rispetto allo stesso mese del 2015, mentre da inizio anno la contrazione si attesta a -46,5% rispetto ai primi tre mesi del 2015, per un volume premi di € 537 mln.
La restante quota della nuova produzione vita (il 24%) ha riguardato il ramo III (esclusivamente nella forma unit-linked) che nel mese di marzo, con una raccolta di nuovi premi pari a € 2,0 mld, registra, per il terzo mese consecutivo, un ammontare in forte
diminuzione (pressoché dimezzato) rispetto allo stesso mese del 2015; nel I trimestre dell’anno il volume di nuovi affari è stato pari a € 5,1 mld, raggiungendo un decremento del 40,5% rispetto all’analogo periodo del 2015.
I contributi relativi a nuove adesioni individuali a forme previdenziali, pari a € 93 mln, sono risultati ancora in aumento rispetto a marzo 2015, raggiungendo nei primi tre mesi dell’anno un ammontare pari a € 279 mln, il 18,1% in più rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente.
Nel mese di marzo i nuovi premi attinenti a forme di puro rischio sono stati pari a € 56 mln, in ulteriore aumento rispetto ai due mesi precedenti, registrando un aumento del 41,4% rispetto all’analogo mese del 2015. Da inizio anno tali polizze hanno
raggiunto un importo di € 145 mln, il 32,8% in più rispetto ai primi tre mesi dell’anno precedente; circa il 30% di questo ammontare, per un importo pari a € 42 mln, è costituito da coperture commercializzate in modalità stand-alone (non connesse a
mutui o credito al consumo) che, grazie alla raccolta positiva del mese di marzo, raggiungono un incremento del 14,0% rispetto a quanto raccolto nei primi tre mesi del 2015.
Da inizio anno il numero totale delle nuove polizze/adesioni è stato complessivamente pari a 1,1 mln, in aumento dell’1,5% rispetto al I trimestre del 2015.
Ancora con riferimento alle imprese italiane ed extra U.E., nel I trimestre dell’anno la modalità di versamento a premio unico ha continuato a costituire la scelta maggiormente utilizzata dai contraenti, per una quota pari al 93% del totale in termini di premi e
a quasi il 60% in termini di numero di polizze; sempre da inizio anno l’importo medio dei premi unici è stato di circa € 38.500 mentre quello dei premi annui e ricorrenti ha raggiunto il valore medio di € 2.650 e € 4.800.
Calcolando i premi mediante una misura che consente di standardizzare l’ammontare di premi unici e periodici, come l’Annual Premium Equivalent (APE) – pari alla somma tra premi annui, considerati per il 100% del loro importo, e premi unici divisi per la
durata dei relativi contratti posta convenzionalmente pari a 10 anni – il decremento del volume premi da inizio anno passerebbe da -6,6% a -0,3%.
Nei primi tre mesi dell’anno la maggior parte della nuova produzione è derivata dalla raccolta effettuata mediante reti bancarie, postali e finanziarie, alle quali afferisce l’88% dei nuovi premi emessi. La ripartizione dei premi per canale e per tipologia di
premio evidenzia anche come le suddette reti abbiano collocato quasi esclusivamente premi unici mentre le reti agenziali raccolgano anche una quota significativa di premi periodici. Calcolando i premi da inizio anno mediante la misura APE sopra descritta, lo scostamento della quota raccolta dalle diverse reti si riduce: la quota riconducibile alle reti bancarie, postali e finanziarie passa dall’88% all’82% mentre quella afferente alle reti agenziali sale dal 12% al 17%.