Debito pubblico sotto la lente della VI edizione ‘Giornata Nazionale della Previdenza e del Lavoro’ (GNP2016), manifestazione organizzata da Itinerari Previdenziali in corso in questi giorni a Napoli.
Ad analizzare lo scenario è il Prof. Alberto Brambilla, Presidente Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, organizzatore della GNP, che all’interno dell’edificio della previdenza, ha voluto uno schermo per ricordare ai visitatori quanto cresca velocemente il fardello del debito che le nuove generazioni sono chiamate a portare sulle loro spalle, pesando anche sul loro futuro previdenziale. Il motivo? Il debito pubblico ha toccato la cifra monstre di 2.214,9 miliardi e rimane uno dei principali problemi del nostro Paese.
“Fermare il debito pubblico è l’unica via per garantire un vero patto intergenerazionale tra giovani e anziani al fine di consentire lo sviluppo del nostro Paese”, spiega Brambilla. “Lo Stato è una famiglia non può pensare di creare un futuro ai propri figli continuando a indebitarsi; tanto più che nostra produttività è inferiore rispetto a quella dei nostri competitor e così pure la ricchezza prodotta è inferiore a quanto si consuma; eppure c’è chi sostiene l’aumento della spesa, e quindi del debito, per il welfare”, afferma Brambilla.
In questo contesto Brambilla ribadisce tre semplici regole per rispondere all’allarme debito:
1) Non aumentare più di un solo euro, la voragine del debito pubblico;
2) Finanziare la spesa pubblica unicamente in funzione di quanto possiamo effettivamente permetterci sposando strategie di welfare mix ovvero di connubio tra pubblico e privato;
3) Mettere in atto politiche di razionalizzazione della spesa, con obiettivi precisi, che ci permettano di abbattere il debito ogni anno
È questa l’unica modalità per garantire un futuro ai giovani e al nostro Paese serio e libero anche sotto il profilo finanziario.