Gli infortuni sul lavoro denunciati nell’Industria e Servizi registrano, nel corso del quinquennio 2010-2014, un calo significativo di quasi il 24%. La riduzione è dovuta alla combinazione di due fattori: da un lato la diminuzione dell’occupazione e dall’altro le politiche di prevenzione messe in atto nel corso degli anni.
La crisi economica ha determinato una contrazione degli occupati soprattutto nei settori industriali, notoriamente più rischiosi, mentre parallelamente il sistema produttivo si è indirizzato verso attività più orientate ai servizi, che sono a più basso rischio infortunistico.
La tendenza al ribasso dei valori assoluti viene riconfermata anche nel momento in cui si esaminano i tassi elaborati a livello regionale.
Analizzando i tassi di incidenza degli infortuni sul lavoro (Tabella 1) emerge che, in generale, è il Nord a presentare i valori più elevati; in particolare, per ilm2014, la PA di Bolzano con 6.792,5 infortuni sul lavoro (per 100.000 addetti), l’Emilia-Romagna con un tasso pari a 4.849,5 (per 100.000), la Liguria (4.646,1 per 100.000) ed il Veneto (4.091,9 per 100.000). Livelli decisamente più bassi, invece, si osservano in quasi tutte le regioni del Mezzogiorno. Da osservare i tassi di incidenza della Lombardia, pari a 2.743,2 infortuni (per 100.000), a indicazione di un livello di rischiosità più contenuto che in altri territori.
Per quanto riguarda i casi mortali occorre precisare che, trattandosi di piccoli numeri, scostamenti anche di poche unità tra i vari anni possono comportare variazioni anche significative dei tassi. Premesso ciò, si rileva che le regioni del Sud ed Isole presentano valori in generale più elevati. Se si considera il dato relativo al 2014, ultimo anno disponibile, la Basilicata registra 20,54 decessi (per 100.000), seguono il Molise (15,52
decessi per 100.000) e la Puglia (11,54 decessi per 100.000) (Tabella 2). Occorre precisare che il dato della Basilicata risente del più elevato numero di infortuni
registrato nell’ultimo anno: 19 rispetto ai 7 del 2013 e ai 14 del 2012 (dati non presenti in tabella). Se si calcolasse, comunque, un tasso sull’intero quinquennio, per eliminare l’effetto distorcente legato alla situazione dell’ultimo anno, la Basilicata si collocherebbe al
secondo posto della graduatoria.
In generale, i primi posti sono occupati dalle regioni del Mezzogiorno, la prima regione del Nord si incontra all’incirca a metà della graduatoria, rappresentata dal Friuli Venezia Giulia con un tasso pari a 6,30 (per 100.000).
Valori molto più contenuti in Lombardia (3,78 per 100.000) e nel Lazio (4,17 per 100.000), ai primi posti, invece, per valori assoluti dei decessi.
Il confronto tra tassi riferiti al complesso degli infortuni e ai soli decessi per regione segnalano una probabile situazione di sottodenuncia degli infortuni lievi per le
regioni del Mezzogiorno.
Fonte: Rapporto Osservasalute 2015