Stanno aumentando le fusioni e le acquisizioni nel settore assicurativo, nonostante il numero degli accordi conclusi rimanga molto al di sotto dei livelli visti prima della crisi finanziaria, rileva l’ultimo studio sigma di Swiss Re, “M&A in insurance: start of a new wave?”
In seguito al periodo di leggero declino nel 2009, negli anni seguenti l’attività complessiva fusioni-acquisizioni nel settore assicurativo è rimasta relativamente mite per poi aumentare di nuovo negli ultimi mesi, insieme ai progetti di accordi futuri: nella seconda metà del 2014 gli annunci totali di fusioni e acquisizioni sono aumentati da 295 (primo semestre) a 359 e questo slancio è continuato nel 2015.
Il sondaggio indica anche che stanno cambiando i sentimenti nei confronti delle fusioni e delle acquisizioni in quanto gradualmente migliora la fiducia riguardo la prospettiva economica e gli attori del mercato contano sulle acquisizioni e le fusioni per aumentare la redditività e per sostenere i propri bilanci.
Vengono alla ribalta nuovi accordi difensivi e strategici
I disinvestimenti di fondi chiusi e le operazioni di deflusso sono due dei principali elementi dell’attività fusioni-acquisizioni.
Tali disposizioni possono essere modi efficaci per uscire in anticipo dalle attività in run-off in modo che il capitale possa essere riassegnato a nuove o più vaste linee di business.
È stata registrata, inoltre, una maggiore attività nel settore ri/assicurativo specialty in quanto le imprese consolidate rispondono alle maggiori pressioni poste dalle competizione.
La comparsa di una capacità di risk-absorbing alternativa rappresentata dai fondi hedge, dalle banche d’investimento e dai fondi pensionistici, ha messo pressione sui prezzi in alcune linee property e casualty, spingendo alcuni ri/assicuratori specialisti di Bermuda e di Lloyd’s a unire le proprie azioni per assumersi i maggiori rischi aziendali emergenti e per ridurre i costi operativi.
“Sta avvenendo una spremitura degli assicuratori e riassicuratori specialisti di livello intermedio,” afferma Kurt Karl, chief economist di Swiss Re.
“Alcune aziende non hanno le dimensioni o una vastità di servizi in grado di differenziare la propria offerta da un’attitudine riassicurativa più mercificata.
Proseguendo, ci aspettiamo di continuare ad assistere a un certo ridimensionamento del settore in quanto le compagnie uniscono le proprie forze per ottenere profitti e sinergie di costo.”
Oltre alla crescente attività fusioni-acquisizioni nel settore ri/assicurativo specialty, sono stati conclusi anche accordi strategici per espandere l’esperienza, la capacità di distribuzione e la portata geografica.
Nei mercati emergenti, in particolare Asia Pacifica e America Latina, c’è stato un aumento delle fusioni e acquisizioni e le compagnie all’avanguardia del paese continuano a concentrarsi sull’espansione nelle linee di business e nei mercati avanzati, per diversificarsi geograficamente.
Anche il settore degli intermediari ha subito una maggiore attività fusioni-acquisizioni.
I broker nel segmento della distribuzione all’ingrosso hanno acquistato espansioni oltremare per rispondere alla crescente domanda da parte delle grandi compagnie che vogliono collaborare con imprese di stampo internazionale.
La consolidazione nei mercati nazionali ha anche alimentato la motivazione di agenti e broker di diventare economie di scala e stimolato l’abilità di fornire una gamma completa di servizi analitici ai propri clienti.
La tendenza positiva riguarderà solo una parte del settore assicurativo
Nonostante la ripresa dell’attività fusioni-acquisizioni nel settore assicurativo, il numero complessivo delle transazioni oggi rimane molto al di sotto dei livelli che hanno preceduto la crisi finanziaria.
A livello globale, sono stati completati 489 accordi nel 2014 (rispetto ai 674 nel 2007).
L’aumento dell’attività, inoltre, non riguarda l’intero settore ed è improbabile che in futuro ci sia un cambio di tendenza.
La notevole incertezza nei confronti della macroeconomia globale e della prospettiva normativa rende ardua la selezione di accordi che aumentino il valore e limiterà la brama di fusioni e acquisizioni da parte delle aziende.
In certi segmenti probabilmente continueranno i recenti trend di crescente attività delle fusioni e acquisizioni poiché le aziende rispondono ai cambiamenti ciclici e strutturali del settore.
L’introduzione di regolamenti come Solvency II incoraggerà alcune compagnie assicurative a rinnovarsi per il raggiungimento delle efficienze di capitale e/o delle economie di scala o di scopo.
In modo analogo, l’influsso di capitale alternativo continuerà a stimolare gli accordi, in particolar modo se gli investitori finanziari diventano venditori attivi oltre che compratori. L’accesso alle tecnologie digitali di distribuzione è un altro fattore che probabilmente causerà un aumento delle fusioni e acquisizioni.
È arduo raggiungere il successo ottenuto dalle fusioni e acquisizioni
Il record raggiunto dall’attività fusioni-acquisizioni nel settore assicurativo, come in altri settori, è variegato.
L’analisi empirica dell’andamento dei corsi azionari delle compagnie assicurative coinvolte in una fusione-acquisizione nell’ultimo decennio suggerisce ritorni positivi per gli acquirenti nel lungo termine ma c’è una grande differenza oltre alle transazioni.
“Gli accordi che sembrano creare un valore più consistente sono quelli in cui le compagnie appartengono allo stesso paese e quelli che stabiliscono la fusione di aziende in diverse parti della catena di valore assicurativo,” afferma Darren Pain, co-autore del report.
Il compito di mitigare i rischi operativi e di business per ottenere delle fusioni e acquisizioni di successo fondamentalmente spetta ai manager delle compagnie assicurative.
Le soluzioni riassicurative possono aiutare o alleviare la pressione sui bilanci patrimoniali delle compagnie assicurative, sia prima che dopo una transazione.
In realtà., tuttavia, la riassicurazione è poco utilizzata come strumento di gestione del capitale per le fusioni e acquisizioni.