Il consiglio di amministrazione della compagnia di riassicurazioni statunitense PartnerRe continua a sostenere il progetto di fusione con Axis Capitale ma è pronto anche ad avviare trattative con Exor per verificare la possibilitá di un nuovo aumento dell’offerta d’acquisizione presentata dalla holding della famiglia Agnelli. 

Il Cda di PartnerRe, si legge infatti in una nota, ha “stabilito che è pronto a impegnarsi in discussioni con Exor per determinare se l’offerta della stessa Exor, ricevuta il 12 maggio, per l’acquisizione del 100% del capitale per 137,5 dollari per azione in contanti, possa essere migliorata in modo da essere interessante, in termini di prezzo e condizioni, per gli azionisti”. 

PartnerRe si è assicurata un’esenzione da Axis Capital, che “consente un impegno diretto con Exor con le consuete modalitá di accesso, tra cui la due diligence”. La societá statunitense prevede di “intraprendere queste discussioni” con la holding torinese “nel modo piú rapido e piú costruttivo possibile al fine di raggiungere una decisione che sia nel miglior interesse della societá e dei suoi azionisti”. 

PartnerRe sottolinea come non ci sia alcuna garanzia sull’esito positivo o meno delle trattative e sulla definizione di una transazione da raccomandare agli azionisti. 

“Il Cda di PartnerRe – ha spiegato il presidente Jean-Paul Montupet – ha una mentalitá aperta ed è concentrato sulla creazione di valore per i nostri azionisti. Anche se siamo stati delusi dalle dichiarazioni fuorvianti di Exor in merito alle nostre discussioni preliminari, siamo interessati ad una proposta che possa determinare un valore superiore per i nostri azionisti”. 

“Crediamo che PartnerRe abbia un valore sostanzialmente superiore a quanto offerto Exor e che i termini da loro proposti siano carenti, ma siamo pronti a negoziare con Exor in buona fede per determinare la loro disponibilitá a proporre una transazione che, tenuto conto del prezzo, della certezza sul perfezionamento, della tempistica e di altri termini, sia nel miglior interesse dei nostri azionisti”, ha puntualizzato Montupet. 

Il Cda di PartnerRe, che contestualmente ha inviato una lettera ai soci per rispondere alle inesattezze e agli errori fatti da Exor nella proposta e nelle trattative, non ha cambiato il suo sostegno alla proposta di fusione con Axis Capital. 

Nella lettera il Cda sottolinea l’importanza di spiegare ai soci i motivi che hanno spinto a respingere le offerte della holding della famiglia Agnelli e soprattutto fornisce delucidazioni sulla cronistoria dei rapporti con la finanziaria torinese. 

“Crediamo – afferma il Cda – che le nostre interazioni con Exor, fino ad oggi, siano state gravemente distorte e mal interpretate” dalla holding presieduta da John Elkann in quanto il consiglio ha “agito e continuerà ad agire in coerenza con il miglior interesse degli azionisti”. 

Inoltre, nel quadro di un continuo esame delle diverse opzioni strategiche, il Cda ha stabilito che “le difficili condizioni del mercato e le valutazioni depresse redono imprudente perseguire un percorso di vendita che non remuneri adeguatamente gli azionisti per l’unicità della rete, del brand e del posizionamento di mercato”. Pertanto, per il Cda la proposta di fusione con Axis e’ “la piu’ avvincente opportunità per i nostri azionisti”. 

Nella lettera si mettono inoltre in evidenza alcune carenze della prima offerta da 130 dollari per azione presentata daExor. PartnerRe sottolinea in particolare la mancanza della documentazione relativa alle modalità di finanziamento e l’assenza di informazioni sull’azionista di controllo della holding torinese tali da consentire di valutare i documenti normativi da depositare e la fattibilità nell’ottenere le autorizzazioni regolamentari. Nessuna informazione e’ stata inoltre fornita da Exor sulla possibilità di cancellazione dell’offerta e a tal proposito PartnerRe sottolinea la mancanza delle relative penali solitamente inserite in operazioni di M&A. 

La compagnia fa quindi presente come Exor non abbia dimostrato flessibilità in relazione al prezzo offerto al punto da definire la proposta di 130 dollari “la migliore e la definitiva”. Ciononostante, sottolinea ancora PartneRe, la holding ha successivamente alzato il prezzo a 137,5 dollari. 

L’ultima offerta e’ per la compagnia di riassicurazioni non solo “inaccettabile” e “inadeguata” ma e’ caratterizzata da “significativi rischi strutturali”. Per esempio il prezzo “sottovaluta in modo significativo” PartneRe e non “remunera adeguatamente” gli azionisti. Inoltre “l’offerta irrevocabile di Exor continua ad essere illusoria perche’ consentirebbe alla stessa Exor di cancellare la proposta senza alcuna conseguenza”, mentre la proposta di Axis prevede in caso di cancellazione una penale di 315 milioni di dollari. 

PartneRe definisce quindi l’offerta torinese “opportunistica” a causa dei termini inappropriati per una transazione in contanti e fa presente come un’eventuale transazione “comporti una tempistica piu’ lunga per la sua chiusura rispetto all’operazione con Axis”, il che espone gli azionisti a rischi di attuazione piu’ intensi anche alla luce dell’imminente stagione degli uragani e di altri potenziali catastrofi naturali. 

“In parole povere, a prescindere dalla questione su quanto sia sufficiente il prezzo proposto prezzo da Exor, l’offerta di quest’ultima comporta una significativa opzionalità che permetterebbe a Exor di abbandonare una transazione senza alcuna conseguenza, richiede agli azionisti di PartnerRe di sopportare il rischio di pagare fino a 315 milioni dollari di penali e rimborsi a Axis e impone un crescente rischio di attuazione incapace di compensare adeguatamente i nostri azionisti”, sottolinea ancora il Cda della compagna riassicurativa precisando di essere “pienamente allineato con gli azionisti” 

“Anche se non lasceremo che sia senza alcun contrasto una retorica pubblica fuorviante, il consiglio di amministrazione di PartnerRe si impegnerà con Exor in buona fede per determinare se Exor è in grado di migliorare la propria offerta e le condizioni in modo tale da diventare disponibile a raccomandare i nostri azionisti. In parole povere, il consiglio di PartnerRe l’obbligo di fare la cosa giusta per gli azionisti e questo è ciò che abbiamo intenzione di continuare a fare”, conclude la lettera.