I tempi biblici che le authority argentine stanno impiegando per concedere il benestare alla scissione di Telco, holding di controllo di Telecom, a cui fa capo il 22,4% del capitale dell’incumbent italiano delle tlc, potrebbero rimescolare il destino delle quote di spettanza degli attuali soci italiani, quanto meno del 4,3% in mano alle Generali.
Mediobanca pare decisa a uscire definitivamente dalla partita e anche Intesa Sanpaolo dovrebbe seguire la stessa strada.
Da parte sua, anche il numero uno delle Generali, Mario Greco, due anni fa aveva annunciato un piano incentrato sul ritorno della compagnia triestina al proprio core business assicurativo; il che, di riflesso, comporterà una progressiva dismissione delle partecipazioni azionarie in pancia. Tuttavia, ieri mattina, durante la conference call, il cfo, Alberto Minali, è sembrato frenare sulla cessione della quota Telecom, o quanto meno a non darla per scontata.
Per le Generali, la partecipazione rimane sì «finanziaria e non strategica», ha ribadito Minali, che però ha anche aggiunto che «quando torneremo in possesso del nostro 4,32% prenderemo una decisione. Faremo valutazioni specifiche sia sull’asset sia sul settore delle tlc nel suo complesso; valuteremo condizioni di mercato, andamento del titolo e nostra asset allocation». L’evoluzione frenetica del settore delle tlc, i piani del governo italiano sulla banda ultralarga e, soprattutto, l’ingresso di Vivendi nel capitale di Telecom, che potrebbe portare a un accordo con Mediaset, in vista di un’auspicata convergenza tra infrastrutture di reti e contenuti, potrebbero così portare i vertici delle Generali a tornare sui loro passi.
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