di Claudia Cervini
Anche il gruppo Cariparma Crédit Agricole si muove nella direzione dell’efficienza operativa, tema in evidenza nei piani industriali delle principali banche europee. È ormai pronto l’ampio progetto di riorganizzazione delle attività italiane (ieri l’ultimo incontro con le parti sociali) del gruppo francese guidato in Italia dall’amministratore delegato Giampiero Maioli.
Il piano prevede la creazione di una società consortile in cui far confluire le attività riguardanti i processi operativi, i sistemi informativi, l’area tecnico-logistica, la sicurezza, gli acquisti, la gestione degli immobili, l’amministrazione del personale e il comparto della continuità del business. Il consorzio, che impiegherà circa 700 addetti perlopiù in forza in Cariparma e Friuladria e che presto verranno ricollocati all’interno della newco, sarà pienamente operativo a partire da settembre e servirà per cominciare le banche del gruppo (Cariparma, Friuladria e Carispezia). In un secondo momento il servizio potrebbe essere esteso anche alle altre controllate Calit (dedicata al leasing) e Agos (credito al consumo). Va specificato che al consorzio saranno cedute le attività e i lavoratori da parte di Cariparma e Friuladria, mentre Carispezia e Calit forniranno soltanto un apporto finanziario.
L’operazione ha visto anche qualche importante elemento di novità. È stata per esempio creata la divisione Back office mutui, uno strumento in più per intercettare la ripresa della domanda legata alla casa che si sta registrando in questi mesi.
Come accennato, lo scopo è aumentare l’industrializzazione dei processi operativi. Quello applicato ai lavoratori che si sposteranno nel consorzio continuerà a essere un contratto Abi e la cessione degli addetti conferiti sarà senza soluzione di continuità. Non dovrebbe verificarsi alcun procedimento di mobilità.
Il progetto è già stato approvato dai consigli di amministrazione degli istituti di credito e sono già state inviate le necessarie comunicazioni a Banca d’Italia. Resta da capire quale sarà l’ultima parola dei sindacati, con i quali è stato discusso l’intero progetto nella giornata di ieri.
La ricerca di una maggiore efficienza operativa è un tema attualmente diffuso tra le banche francesi (e non solo).Bnp Paribas ha di recente portato a termine un’operazione simile creando la società consortile autonoma Business Partner Italia, controllata al 90% da Bnl, in cui sono confluite le attività che presentavano duplicazioni tra le controllate italiane di Bnp (dall’operation all’immobiliare, dagli acquisti alle risorse umane). (riproduzione riservata)