di Luciano Mondellini
In attesa di una risposta sull’offerta per PartnerRe (dopo il no del cda della società Usa si attende ora la risposta inappellabile dei suoi soci), Exor ieri ha battuto un colpo importante. La holding della famiglia Agnelli/Elkann ha infatti stipulato un accordo definitivo per la cessione della controllata statunitense Cushman & Wakefield (attiva nel settore immobiliare) a Dtz, un colosso del real estate con sede in Illinois.
Il piano prevede che C&W e Dtz si fonderanno per dare vita a una delle più grandi società al mondo nel campo dei servizi per il settore immobiliare. L’operazione riconosce a Cushman & Wakefield un enterprise value complessivo di 2,042 miliardi di dollari. Quindi Exor, in ragione di una partecipazione detenuta in Cushman &Wakefield del 75%, incasserà1,278 miliardi di dollari, facendo registrare 722 milioni di dollari di plusvalenza. La transazione sarà perfezionata nel quarto trimestre del 2015. La società risultante sarà una delle più grandi al mondo nel settore dell’intermediazione e dei servizi immobiliari e opererà con il marchio Cushman & Wakefield. Infatti i soci di Dtz, i fondi Tpg Capital, Pag Asia Capital e Ontario Teachers’ Pension Plan, si sono impegnati a investire nello sviluppo della nuova società, preservando e valorizzando il senior management di Cushman & Wakefield. Bisogna ricordare in questo quadro che quando Exor aveva acquisito la partecipazione di controllo in C&W, nel marzo del 2007, i ricavi netti erano pari a 1,5 miliardi di dollari, mentre l’ebitda si attestava a 116 milioni di dollari.
Nel 2014, invece, C&W ha ottenuto i risultati migliori nella sua storia, sia in termini di ricavi che di margini, con ricavi netti a 2,1 miliardi di dollari oltre a un ebitda a 175 milioni di dollari.
Nel commentare l’operazione, John Elkann, presidente di Exor, ha dichiarato: «L’intesa crea un gruppo integrato. Per noi è motivo di grande soddisfazione vedere la società che abbiamo gestito per molti anni, diventare parte di una nuova realtà leader di mercato: mentre si appresta a celebrare il suo secolo di business». Il denaro incassato servirà per sostenere una nuova acquisizione nel settore finanziario. Se infatti l’assemblea dei soci di PartnerRe dirà di no all’offerta della holding italiana (non è ancora stata decisa la data in cui soci dovranno dare il loro parere) l’obiettivo di Elkann sarà un’altra società nel settore. Exor ha infatti ora a disposizione un cuscinetto di circa 2 miliardi di euro di liquidità (oltre 2,1 miliardi di dollari). A questi vanno sommati i proventi di prestiti ponte e finanziamenti a medio termine investment grade garantiti da Citibank e da Morgan Stanley fino a un ammontare di 4,75 miliardi di dollari. Per un totale di 6,8 miliardi di dollari. In questo quadro, la cessione di Cushman&Wakefield sarebbe utilizzata per ripagare parte di questo debito con gli istituti di credito. La stessa Morgan Stanley è stata advisor di Exornell’operazione annunciata ieri (riproduzione riservata)