di Anna Messia
Ci sono tutte «le condizioni perché Cattolica possa avere un buon rapporto di Solvency II», ha dichiarato ieri a MF-MilanoFinanza l’ad della compagnia, Giovan Battista Mazzucchelli, commentando i dati della trimestrale. Le assicurazioni in questi mesi stanno lavorando alacremente per farsi trovare pronte all’avvio delle nuove regole sul capitale (dal primo gennaio 2016) e c’è ancora riserbo sulle stime.
Cattolica si presenta all’esame con un indice di Solvency I (l’attuale normativa) del 191% (ovvero 1,91 volte il minimo regolamentare) e si dice però «tranquilla anche su Solvency II», spiega l’ad. Mazzucchelli è fiducioso di raggiungere gli obiettivi del piano, che per il 2015 prevede un risultato netto di 120-130 milioni. Il primo trimestre si è chiuso con un utile netto consolidato di 33 milioni, in crescita del 32% rispetto allo stesso periodo 2014, e con una raccolta premi complessiva di 1.702 milioni, in aumento del 21,1%. Certo, per i prossimi mesi le sfide per il settore non mancheranno, osserva Mazzucchelli. «Nel ramo Danni si prevede una ripresa nelle frequenze dei sinistri Rc Auto e il mercato dovrà essere in grado di riallineare correttamente i premi», spiega, «mentre nel Vita lo scenario dei bassi tassi d’interesse obbliga le compagnie a modificare l’offerta eliminando minimi garantiti per i nuovi prodotti». Cattolica ha già iniziato a prendere le contromisure, rifocalizzando l’offerta Danni verso altri rami e sul fronte Vita c’è stato una crescita delle unit linked che nel trimestre hanno registrato una raccolta in aumento del 216%. «Le sfide sono impegnative ma a Cattolica ha già dimostrato di avere le capacità per affrontarle», conclude l’ad. (riproduzione riservata)