Banca Carige ha chiuso il primo trimestre con un utile netto, superiore alle attese, di 17 milioni, anche se in calo rispetto ai 48,8 mln conseguiti nello stesso periodo del 2013. La raccolta diretta, pari a 25,1 miliardi, è pressoché stabile (+0,2%), quella indiretta è salita dell’1,5% a 23,2 miliardi grazie all’andamento positivo del risparmio gestito (+5,3%) e alla leggera crescita del comparto amministrato (+1,2%). Le rettifiche per deterioramento crediti sono aumentate del 27,5% a 67,5 milioni. Il Cet1 Ratio al 31 marzo, che include la contabilizzazione delle nuove quote in Banca d’Italia, è pari al 6,5%; incluso l’aumento di capitale, il ratio pro-forma è pari al 9,5%.
«I risultati», ha commentato il presidente Cesare Castelbarco Albani, «indicano che il processo diretto al rafforzamento e al recupero di efficienza nella gestione della banca, avviato negli ultimi mesi dal nuovo management, darà i suoi frutti in futuro».
In merito all’aumento di capitale da 800 milioni che l’istituto avvierà tra circa un mese, «siamo assolutamente certi che andrà in porto con un esito positivo», ha assicurato l’a.d. Piero Montani. «Abbiamo la certezza che la parte retail onorerà totalmente l’aumento di capitale, le manifestazioni di interesse sono incoraggianti, e il consorzio di garanzia è tranquillo. Non c’è un piano B perché non c’è nessun motivo per ritenere che l’aumento di capitale possa non andare in porto».
Montani ha fornito rassicurazioni anche per quanto riguarda i test della Bce: «Per quanto ci riguarda, posso dire che la fase preparatoria degli Aqr (Asset quality review, ndr) l’abbiamo superata abbastanza agevolmente, con soddisfazione da parte dei valutatori. Sono molto confidente di aver fatto bene i compiti a casa sulla classificazione di impieghi e sofferenze. Poi, se ci saranno differenze, saranno fisiologiche e comunque minimali». Per gli stress test, «secondo i nostri scenari, saremo in grado di superare l’esame».
Per il 2014, ha aggiunto l’a.d. di Carige, «avevamo annunciato che sarebbe stato un anno di cantiere a cielo aperto in cui abbiamo messo in sicurezza quei tre-quattro punti che ritenevamo importanti. Abbiamo apparecchiato la tavola, ora iniziamo le attività di lavoro per lo sviluppo della banca».
Infine, per quanto riguarda la cessione degli asset assicurativi, «siamo ragionevolmente ottimisti», ha detto Montani, aggiungendo che ci sono «diverse società interessate che stanno lavorando per conoscere meglio gli asset e poter poi presentare offerte. Il nostro desiderio è di chiudere in fretta, ma ci deve essere anche un prezzo adeguato, perché i valori esposti sono reali».
Il titolo Carige a piazza Affari ha ceduto il 3,52%.
© Riproduzione riservata