Un massimale minimo da 1 milione di euro per ciascun sinistro e per ciascun anno, una clausola di retroattività per il professionista di almeno dieci anni e un Fondo rischi sanitari gestito anche dalle categorie coinvolte. Sono alcune delle modifiche che le professioni sanitarie, medici in prima linea, hanno posto sulla bozza di regolamento sulla Rc sanitaria predisposta dal ministero della salute. Si tratta di un provvedimento particolarmente atteso visto l’obbligo, a partire da agosto 2014, per i professionisti della sanità (dopo tutti gli altri) di stipulare un’assicurazione contro danni provocati dall’esercizio dell’attività professionale. Un documento frutto del lavoro del tavolo tecnico istituito circa un anno fa al ministero che ha aperto al confronto con le rappresentanze sindacali del comparto (Cgil, Cisl, Uil Fials, Fsi e Nursind) e le categorie interessate. È la stessa legge Balduzzi (legge 189/2012), infatti a prevedere un dpr in materia sentite l’Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici (Ania) e le Federazioni e le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative delle categorie interessate. Diverse le novità attorno alle quali ruota il regolamento. Una su tutte la creazione di un Fondo rischi sanitari, pensato per garantire idonee coperture assicurative per chi opera nelle cosiddette aree a rischio (ginecologia, chirurgia, ortopedia e anestesia), spesso sottoposte a premi elevatissimi da parte delle compagnie assicurative. Al Fondo si potrà accedere qualora venga richiesto un premio che non rientri nei parametri e condizioni standard definiti dal Comitato, oppure se il mercato assicurativo rifiuti la relativa copertura. In ogni caso vi sarà una priorità di accesso per i più giovani. La sua gestione invece sarà affidata a uno specifico comitato, ed è qui che arriva la richiesta delle categorie come spiega Luigi Conte, segretario nazionale della Fnomceo: «Per evitare la creazione di un organismo estremamente pletorico abbiamo chiesto che i singoli casi vengano discussi di volta in volta coinvolgendo il rappresentante della professione interessata». È l’unico modo per dare senso a un strumento che ha comunque poche risorse di partenza. Altra novità riguarda la durata dei contratti che dovranno essere minimo di tre anni e potranno essere stipulate polizze anche tramite convenzioni collettive. Per quanto riguarda invece il massimale, sarà di 1 milione di euro per ciascun sinistro e per ciascun anno. Infine tra le altre novità la previsioni di una copertura pregressa di cui non si faceva menzione nel testo di partenza. Le categorie chiedono che sia estesa fino a dieci anni. Nel frattempo due giorni fa il Consiglio nazionale della Fnomceo ha approvato il nuovo codice deontologico dei medici, già in vigore. Quattro gli articoli inediti: la medicina potenziativa volta a migliorare lo stato di benessere, quella militare, l’applicazione delle tecnologie informatiche alla sanità, la partecipazione del medico alle organizzazioni sanitarie.
Un fondo rischi per l’area sanitaria
di Benedetta Pacelli