Proporre un salto culturale nella concezione del sinistro, da minaccia ad opportunità, grazie al supporto di partner qualificati e altamente specializzati. Questo in sintesi l’obiettivo del convegno organizzato sabato 10 maggio a Napoli dall’Unione Euorpea Assicuratori in collaborazione con Asacert, Das e Per. Un tema, quello della gestione dei sinistri, rispetto al quale Uea si confronta da quasi quarant’anni essendo stato – come ricordato dal Direttore di Attualità Uea, Francesco Barbieri, chairman dell’iniziativa – uno degli ambiti maggiormente oggetto di studio fin dal 1978 con la “Proposta per il pagamento dell’indennizzo contestualmente alla firma della quietanza” e l’anno successivo con la presentazione della “Carta dei Diritti dell’Assicurato”, per arrivare poi agli anni Novanta con la “Guida pratica per l’Assicurato: cosa fare in caso di sinistro” e la firma di due protocolli con l’Ania e le Associazioni dei Consumatori.
La prima sessione del convegno ha preso avvio con l’intervento di Francesco D’Innella, docente di Diritto delle assicurazioni presso l’Università Parthenope di Napoli che ha introdotto il tema del risarcimento diretto analizzando l’istituto sia sotto il profilo della dottrina che della giurisprudenza, ricordando che sono soltanto due i limiti imposti dal legislatore alla reintegrazione in forma specifica: l’impossibilità materiale della ricostituzione del bene (ad esempio, nel caso di un’opera d’arte danneggiata); e l’eccessiva onerosità della riparazione rispetto al valore del bene.
Chiarendo anche le novità introdotte dagli articoli 147 bis e 153 del Decreto Destinazione Italia, con particolare riferimento allo sconto previsto per chi accetta la liquidazione in forma specifica (non inferiore al 5% e addirittura al 10% in alcune aree) e al divieto di cessione a terzi dei diritti risarcitori senza il consenso della compagnia.
A seguire, il consigliere Uea Alfonso Santangelo ha sottolineato il ruolo strategico dell’intermediario professionale per la gestione ottimale del sinistro e per lo sviluppo di approcci innovativi forieri di un miglior servizio al cliente. “Si tratta da un lato di garantire un risparmio economico, importante in questo momento di difficoltà patrimoniale delle compagnie, ma dall’altro di consentire il ripristino tempestivo di un bene primario, come la casa per le famiglie italiane, o di un’attività, scongiurando i danni indiretti da business interruption, o ancora di un bene comune, come sarebbe stato, ad esempio a Napoli, Città della Scienza, distrutta da un incendio e non ancora ricostruita”.
Gli interventi dei partner Uea hanno preso avvio con la relazione di Marco Rossi, direttore commerciale Das SpA, che ha ricordato come la tutela legale non si esaurisca solo nel risarcimento delle spese processuali, ma possa configurarsi come un caso particolare di risarcimento in forma specifica attraverso la gestione diretta delle controversie, con notevole risparmio di tempi e costi ed evitando, laddove possibile, l’iter tradizionale della giustizia italiana. “Per fare un esempio concreto, i risultati della gestione diretta sono eccellenti nell’ambito del recupero crediti – ha rilevato Rossi – i costi di gestione del sinistro si sono ridotti del 50%, il tasso medio di risoluzione in via bonaria è triplicato rispetto alla gestione tradizionale e la percentuale di credito recuperato è nettamente superiore ai dati medi delle società di recupero crediti”.
Higinio Silvestre Borbon, insurance specialist Asacert SpA, ha invece trattato la fase iniziale della filiera, quella della valutazione del rischio attraverso le attività di controllo tecnico in corso d’opera, ricordando come la gestione del sinistro non cominci dalla denuncia bensì dalla stesura del contratto. “Solo un approccio terzo e specializzato al rischio consente la sua normalizzazione ai fini assicurativi con significativi vantaggi per tutti gli attori coinvolti nel processo, dalla compagnia al costruttore”.
Maurizio De Dominicis, avvocato patrocinante in Cassazione, ha invece enucleato sia da un punto di vista giuridico che numerico il fenomeno delle frodi assicurative sottolineando come ogni anno sottraggano al sistema economico oltre 4 miliardi di euro. Il 77% riguarda la Rc auto, un ambito in cui la reintegrazione in forma specifica potrebbe essere particolarmente utile, dal momento che il danno viene riparato immediatamente nella sua oggettiva dimensione, eliminando così le possibilità di speculazioni. “Il problema è che la frode assicurativa – ha spiegato De Dominics – non è vista come un danno alle persone, ma come un danno alla compagnia assicurativa e quindi non lesiva degli interessi sociali. Nulla di più sbagliato dal momento che la compagnia assicurativa per far fronte a tali frodi attinge a un fondo rischi a cui tutti gli assicurati contribuiscono pagando le polizze”.
Nella seconda sessione di lavori, Stefano Sala, amministratore delegato Per SpA ha proposto una disamina della genesi e delle specifiche tecniche della riparazione diretta in Europa e in Italia evidenziando gli aspetti che possono costituire un valore aggiunto per l’intermediario e per il cliente, e portando alcuni casi concreti, in particolare riferiti agli amministratori di condominio.
“L’assicurato ha qualcuno che lo aiuta a risolvere il sinistro e non deve organizzare il lavoro direttamente, nel proprio tempo libero, inoltre ha un unico interlocutore per la gestione del danno, i tempi di riparazione sono più brevi, e la gestione del cantiere è più professionale e meglio seguita anche perché i fornitori sono maggiormente responsabilizzati”.
Infine, sempre in tema di good practice, il consigliere Uea Carlo Colombo ha esposto in dettaglio un caso di sinistro che proprio grazie alla “gestione” in forma specifica ha portato a fidelizzare il cliente e valorizzare la consulenza dell’intermediario professionale. “Inizialmente la mia proposta i far intervenire subito una società di riparazione diretta e bonifica ha incontrato qualche resistenza, ma l’eccellenza del risultato finale, oltre ad aver consentito ad un’importante realtà aziendale di ripristinare rapidamente la sua attività, ha generato una serie di ricadute positive per l’intero sistema compagnia-intermdiario-assicurato configurandosi come un esempio effettivamente virtuoso di gestione del sinistro”.
A conclusione della mattinata, le considerazioni del presidente Uea, Filippo Gariglio, hanno riassunto ed esplicitato il valore aggiunto che l’Unione può trasferire al mercato: “Il nostro fine è la promozione della cultura assicurativa e la valorizzazione dell’intermediario professionale in quanto portatore, e volano, di innovazione, competenza e senso etico. Grazie alla collaborazione con primarie società specializzate, stiamo cercando di veicolare una più moderna concezione dell’agente assicurativo, della consulenza, della relazione con il cliente-assicurato e del valore sociale delle assicurazioni”.