di Francesca Vercesi
Dopo sette anni d’attesa l’Albo dei consulenti finanziari stavolta sembra essere a un passo dal via. Tanto che dovrebbe essere operativo entro fine 2014. Tutto è pronto insomma per la costituzione dell’organismo che riunirà le varie professionalità che offrono consulenza sugli investimenti finanziari, ossia promotori finanziari, consulenti finanziari e società di consulenza finanziaria. La novità più visibile sarà che i promotori prenderanno il nome di «consulenti». Lo ha confermato Maurizio Bufi, presidente dell’Anasf (l’associazione di che oggi rappresenta esclusivamente i promotori finanziari e conta su oltre 12 mila iscritti), ieri nel corso di una conferenza stampa a Milano: «Siamo un bel pezzo avanti e ci stiamo muovendo con determinazione; oggi c’è convergenza tra legislatore e regolamentatore e siamo in una fase che ritengo finale, anche se preferisco non sbilanciarmi sui tempi. Con la creazione dell’albo si potrà scogliere il nodo della denominazione dei consulenti». Resterà la questione della vigilanza. Gli intermediari chiedono che l’Apf (l’organismo per la tenuta dell’Albo dei pf) assuma anche la funzione di vigilanza che oggi fa capo a Consob.
L’Anasf in questa fase è impegnata anche su altri fronti. Uno, l’introduzione anche per le persone giuridiche (e non solo a quelle fisiche, come avviene in Italia) della possibilità di svolgere l’attività di agente collegato (tied agent), come avviene nel resto d’Europa. Anasf ha formulato una proposta ed è in corso un tavolo di discussione con Assoreti (l’associazione di banche e società che prestano servizio di consulenza in materia di investimenti). «La figura giuridica è prevista dalla normativa Mifid ma lo svolgimento della professione di pf come persona giuridica non è recepito dall’ordinamento italiano», ha commentato Bufi. «La materia andrebbe sanata per dare un’opzione in più al mercato. Inoltre, c’è un tema di adeguamento e uniformità a livello europeo. Tra l’altro, la possibilità della forma giuridica sarebbe più utile e più professionale anche dal punto di vista di un rafforzamento delle competenze specifiche in vari settori, favorendo così le risposte ai clienti su temi che variano dalla fiscalità alla previdenza fino alle problematiche dell passaggio generazionale».
Intanto prosegue la campagna, portata avanti da Anasf insieme con Federagenti e Fiaip, sulla questione della doppia contribuzione in capo ai pf. Anasf chiede «il commissariamento di Enasarco, come previsto dalla legge in caso di mancato raggiungimento della sostenibilità finanziaria cinquantennale». L’associazione richiede un intervento urgente del governo per la riforma dell’attuale sistema pensionistico Enasarco a tutela delle pensioni degli iscritti. In particolare, Anasf ha sottolineato il tema della «doppia e ingiustificata doppia contribuzione dei pf a Inps e Enasarco»: quest’ultimo «presenta gravi problemi di tenuta ed equità, con risultati gestionali non in linea con le aspettative, a livello di rendimento netto del patrimonio sia mobiliare che immobiliare». (riproduzione riservata)