Gli italiani temono per il futuro dei giovani (73%) e per la crescita della disoccupazione (70%) mentre i tedeschi sono preoccupati per l’inflazione (61%) e per i disastri naturali (56%).
Questo uno dei dati eclatanti messi in luce dal Rapporto 2014 “Un Neo-Welfare per l’Italia. Autoprotezione, mutualità e cooperazione” presentato ieri, nella Sala del Refettorio della Camera dei Deputati, dal Gruppo Assimoco, da oltre 30 anni il Gruppo assicurativo del Movimento Cooperativo Italiano.
Il Rapporto, edito da FrancoAngeli (240 pagine), e commissionato dalla società assicurativa a Ermeneia, Studi & Strategie di Sistema, vuole essere uno strumento scientifico utile a chi desidera trovare risposte concrete per intraprendere un percorso che porti a un rinnovamento della fiducia e a nuove soluzioni di protezione sul piano sociale ed economico.
Il confronto internazionale con la popolazione tedesca è stato possibile grazie al parallelo con una ricerca che R+V, azionista di maggioranza del Gruppo Assimoco, e tra i primi player nel mondo assicurativo tedesco, svolge da oltre 20 anni sulla popolazione locale. Se inflazione e disoccupazione sono le principali preoccupazioni che turbano il sonno, rispettivamente, di tedeschi e italiani, il timore del peggioramento della situazione economica si trova al 4° posto per entrambe le realtà considerate, ma con un’intensità più forte in Italia che non in Germania (63,8% contro 50%).
Interessante anche un altro dato messo in luce dall’indagine e relativo al fatto che esiste un doppio livello di consapevolezza nella popolazione che, da un lato, riconosce i segnali di un cambiamento profondo del ciclo di convivenza e, dall’altro, sottolinea la necessità di assumere maggiore responsabilità in tema di autoprotezione individuale, familiare e collettiva. Il campione di popolazione intervistato (2000 questionari validi, raccolti attraverso un panel telematico, costituto da circa 1000 famiglie italiane, nel cui ambito hanno risposto i singoli individui da i 18 anni in su) registra in maniera significativa il passaggio di coesistenza che oggi stiamo vivendo e ciò emerge soprattutto considerando tre aspetti. Il primo riguarda i mutamenti profondi di ciclo che la crisi ha bruscamente accentuato: il 63,4% degli intervistati riconosce l’inversione di tendenza rispetto alle aspettative sociali, ossia è consapevole del fatto che il ciclo precedente si presentava all’insegna della crescita sempre e comunque (più lavoro, più reddito, più welfare pubblico), mentre quello attuale suscita aspettative contrarie (meno lavoro, meno reddito, meno welfare pubblico). Il secondo aspetto riguarda la diffusa necessità di porre maggiore attenzione agli aspetti relazionali e alla solidarietà delle persone (49,5% di consensi), mentre il mood relativo al precedente ciclo vedeva il prevalere di spinte individualistiche. Il terzo aspetto è relativo a quel 54% degli intervistati che ammette che l’attuale situazione economica problematica ricorda come ogni generazione debba affrontare la discontinuità delle condizioni di vita rispetto alle generazioni precedenti e questo deve servire a trovare modalità diverse di vivere che sfidano il modo di pensare degli italiani, il modo di agire e di fare progetti per il futuro.
“Assimoco ha deciso di vivere i cambiamenti in atto facendosi portavoce dei nuovi meccanismi economico-sociali e delle nuove esigenze della popolazione, tra cui emerge con chiarezza la necessità del singolo e delle famiglie di autoproteggersi, cercando in maniera proattiva, sul mercato, soluzioni concrete volte al mantenimento del benessere attuale e futuro”, ha sottolineato oggi Ruggero Frecchiami, Direttore Generale di Assimoco. “Il Rapporto è il seme di un altro modo di fare welfare, una tessera di un mosaico che unito con l’impegno del settore pubblico, di quello privato e dei singoli cittadini può fare la differenza. Il volume presentato oggi alla Camera alla presenza dei rappresentanti delle Istituzioni, proprio per la delicatezza e l’attualità dei temi trattati, vuole fornire uno strumento operativo prezioso sia a livello istituzionale, sia sociale. L’idea è di fornire dati e analisi fondamentali per chi si deve occupare di assicurazione e protezione, senza distinzioni tra privato e pubblico ma con la consapevolezza che quest’ultimo attore deve rivedere i meccanismi alla base delle strategie in materia di welfare, magari operando in sinergia con gli operatori del mercato per recuperare efficienza”, ha aggiunto Frecchiami.
Un’area tematica del Rapporto è dedicata anche dei fabbisogni di welfare della popolazione e dei clienti di Assimoco. In particolare, è stata studiata la percezione della riduzione del welfare pubblico da parte dei cittadini ed è stato analizzato l’aumento dei timori rispetto ai rischi e, quindi la richiesta di protezione che arriva dai cittadini. Molto interessante da notare, la differenza di percezione dei rischi tra popolazione e clienti (sono stati intervistati 1800 clienti di Assimoco, tra Bcc, Agenti e Agenzie di riferimento sul territorio). In particolare, i “clienti cooperatori” di Assimoco hanno una consapevolezza maggiore della necessità di assumersi una responsabilità più forte nella protezione dei propri rischi (76,2% dei clienti e il 59% della popolazione).
Un altro approfondimento del Rapporto “Un Neo-Welfare per l’Italia. Autoprotezione, mutualità e cooperazione” presentato oggi dal Gruppo Assimoco, si concentra sui bisogni vecchi e nuovi che fanno capo alla famiglia nel campo sociale. Parliamo dei giovani, degli anziani, dalle famiglie monoparentali e di quelle allargate, per esempio.
Lo studio, inoltre, evidenzia alcuni casi di cooperazione che si sono rivelati vincenti, sia sul piano economico e industriale, sia sul piano sociale. “Lasciate che vi dia qualche numero per permettervi di comprendere cosa significhi essere una compagnia del movimento cooperativo e quali potenzialità rappresenti una simile posizione: il sistema cooperativistico italiano raggruppa 20mila aziende con oltre 3 milioni di soci e genera un fatturato di 67 miliardi di euro. Mentre la disoccupazione giovanile in Italia ha superato la spaventosa percentuale del 40%, negli ultimi cinque anni le cooperative hanno registrato una crescita dell’8% dell’occupazione”, ha sottolineato oggi Frecchiami, riferendosi al quarto capitolo del Rapporto, dedicato, appunto, alle esperienze di mutualità applicata.
Dopo la presentazione si è svolta una tavola rotonda a cui hanno partecipato Gianfranco Bonacina, presidente Cassa Rurale BCC Treviglio, Ruggero Frecchiami, Direttore generale gruppo Assimoco,
Roberto Marcelli, Presidente Cooperativa Raphaël, Giuseppe Milanese Presidente FederazioneSanità, Christian Tanner Vicedirettore Federazione Cooperativa Raiffeisen e Giovanni Teneggi Direttore Confcooperative Reggio Emilia.
L’abstract del Rapporto 2014 “Un Neo-Welfare per l’Italia. Autoprotezione, mutualità e cooperazione” è scaricabile da oggi sul sito del Gruppo Assimoco: www.assimoco.it