Per gli enti e le società che erogano prestazioni previdenziali e sanitarie la gestione del rischio è fondamentale. Così come per la finanza e l’industria, anche il raggiungimento degli obiettivi di un sistema di welfare non può essere perseguito senza la capacità di individuare e misurare i rischi di ogni attività e di mettere a punto una strategia e un piano d’azione per “governarli”. E’ questo il messaggio lanciato dagli attuari a Milano con il convegno “La gestione dei rischi nella previdenza e nella sanità private” organizzato dall’Ordine professionale nell’ambito della Giornata Nazionale della Previdenza 2014.
“L’attuario – ha sottolineato Giovanni di Marco dell’Ordine degli Attuati nella sua relazione – dispone di una preparazione accademica focalizzata su materie statistiche, demografiche, matematiche, probabilistiche, finanziarie”. Si tratta di competenze irrinunciabili in molte attività finanziarie, a cominciare da quelle assicurative, dove in molti casi la presenza e l’opera professionale degli attuari sono addirittura obbligatorie. Oggi la categoria degli attuari mette questa esperienza tecnico-professionale altamente qualificata a disposizione anche del sistema sociale, candidandosi a gestire i rischi di attività che erogano servizi fondamentali come previdenza e cura della salute.
Dopo l’intervento iniziale di saluto e presentazione di Giampaolo Crenca (Presidente Consiglio Nazionale Attuari) e la relazione di Giovanni Di Marco (Ordine Attuari), il tema del convegno è stato approfondito in una tavola rotonda, moderata da Ivan Abbruzzo (Ordine Attuari) alla quale hanno portato la propria testimonianza Pietro Maria De Sarlo (Responsabile Welfare Intesa Sanpaolo), Fabio Angeletti (Direttore Istituzionale CNPADC – Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza dei Dottori Commercialisti), Gianni Turci (Presidente Marsh spa). Il convegno si è concluso con l’intervento di Fausto Belliscioni, Presidente Consiglio dell’Ordine Nazionale degli Attuari.