di Stefania Peveraro

Poste Vita, il ramo assicurativo di Poste Italiane, ieri ha collocato sul mercato 750 milioni di euro di bond a cinque anni subordinati del tipo Tier 2, come previsto dalla direttiva Ue Solvency I. Il bond ha avuto un buon successo : i global coordinator e joint bookrunner Banca Imi, Barclays, Mediobanca e Unicredit e gli altri jointbookrunner Citi, JpMorgan eSocGen hanno raccolto ordini per oltre 3 miliardi di euro, tanto che lo spread di rendimento si è ridotto a 215 punti base sopra il mid swap dai 235 ipotizzati all’inizio del collocamento. Come spiegato nel bilancio 2013, l’emissione subordinata è stata deliberata «al fine di sostenere lo sviluppo commerciale atteso per il prossimo triennio e mantenere al tempo stesso un solvency ratio nell’ordine del 120% fino all’entrata della nuova normativa Solvency II». L’emissione ha un rating BBB di Fitch (contro un rating corporate di BBB). Il rating relativo ai bond subordinati è stato confermato nei giorni scorsi dall’agenzia internazionale, che ha anche confermato il rating senior a BBB+ e ha migliorato l’outlook da negativo a stabile. L’iniziativa di Fitch è conseguente alla recente conferma del rating e miglioramento dell’outlook assegnati alla controllante Poste Italiane (rating BBB+ e outlook stabile) e allo Stato italiano (anche qui BBB+ e outlook stabile). Fitch infatti precisa che Poste Vita distribuisce i prodotti assicurativi tramite gli sportelli di Poste Italiane e il suo sistema di gestione del rischio è integrato con quello della casa-madre. Più nel dettaglio, il patrimonio di Poste Vita viene gestito da Poste a livello di gruppo. La compagnia ha chiuso il 2013 con una raccolta di oltre 13,2 miliardi (+25,3% rispetto al 2012) e un risultato lordo consolidato di 506,6 milioni (dai 449,9 del 2012). Il risultato netto è invece sceso da 273,4 a 256,1 milioni per effetto delle novità fiscali introdotte lo scorso novembre, che in particolare hanno previsto un’addizionale Ires dell’8,5% per il 2013 con un maggior onere fiscale di circa 50 milioni. Quanto alla solvibilità del gruppo, a luglio e a dicembre 2013 sono state perfezionate due operazioni di aumento del capitale della capogruppo Poste Vita, entrambe sottoscritte dalla controllante Poste Italiane, per un totale di 350 milioni e il solvency ratio su base consolidata si è attestato così al 122% dal 117 dell’anno prima. (riproduzione riservata)