Stop al collocamento ai piccoli risparmiatori di strumenti troppo complicati. La Consob ha avviato il 28 maggio la consultazione con il mercato finanziario sul tema della distribuzione dei prodotti finanziari complessi verso la cosiddetta clientela al dettaglio (retail). La Commissione guidata da Giuseppe Vegas ha sottoposto all’esame del mercato l’ipotesi di introdurre una serie di presidi per il rafforzamento della tutela del risparmio, che comprende anche la raccomandazione agli intermediari di astenersi dal collocamento di strumenti finanziari più complessi alla clientela retail.
L’iniziativa, che era stata anticipata il 5 maggio da Vegas, in occasione dell’incontro annuale con il mercato finanziario, ha ripreso e sviluppato interventi già effettuati da Consob in passato. Il documento di consultazione si è allineato alle recenti prese di posizione dell’Esma (European Securities and Markets Authority), l’autorità europea per i mercati finanziari, e ha valorizzato i lavori della Iosco (International organization of securities commissions), l’organizzazione mondiale della autorità di vigilanza sulle borse. La proposta si è mossa inoltre in coerenza con i principi sottesi alla nuova direttiva comunitaria in materia di prestazione dei servizi d’investimento (la cosiddetta Mifid 2), che dovrà essere recepita nell’ordinamento nazionale entro il 2016. La direttiva attribuirà, tra l’altro, alle autorità nazionali di vigilanza il potere di imporre limitazioni e/o divieti anche sul collocamento dei prodotti finanziari complessi.
Più in dettaglio, la consultazione sulla quale il mercato è invitato a pronunciarsi propone due grandi novità. Innanzitutto gli intermediari dovranno adeguarsi alle indicazioni dell’Esma fornite in due distinte prese di posizione (l’opinione denominata «Mifid practices for firms selling complex products» del 7 febbraio e l’opinione in materia di «Good practices for product governance arrangements» del 27 marzo) riguardo alle condotte da tenere in fase di progettazione e di commercializzazione di prodotti strutturati e/o complessi, «assumendo come criterio prioritario di riferimento la considerazione dei bisogni e delle caratteristiche dei clienti», ha spiegato una nota della commissione di controllo. In secondo luogo, gli intermediari dovranno astenersi dal commercializzare alla clientela retail «alcune tipologie di prodotti connotati dalla più alta complessità» e impegnarsi a distribuire i prodotti a complessità comunque elevata «solo nell’ambito di servizi di consulenza evoluta». La consultazione, rivolta a tutto il mercato, si chiuderà il 30 giugno. In seguito la Commissione valuterà i contributi degli operatori (che saranno resi pubblici, salvo diversa indicazione) e gli esiti della consultazione «con l’obiettivo di adottare una comunicazione in materia», ha fatto sapere la Consob. (riproduzione riservata)