Il ricco bilancio 2012 del Cedacri, la società di Collecchio, nel Parmense, leader in Italia per lo sviluppo di soluzioni in outsourcing rivolte al mercato bancario ma anche alle aziende industriali e di servizi, apre nuove opzioni di crescita, in Italia e all’estero. Cedacri, chiudendo il 2012 con un fatturato di 197,3 milioni (+1,1%), conferma un trend positivo che dura da molti anni e rende possibili nuovi investimenti. L’ebitda si è attestato a 31,1 milioni (+25,4% rispetto al 2011), l’utile netto è stato di 7,6 milioni (+56,1% rispetto al 2011). Il bilancio consolidato vede salire il valore della produzione a 271,8 milioni (+2,8% rispetto al 2011) e un utile netto di 7,5 milioni, +38,9%. L’area di consolidamento include, oltre alla capogruppo Cedacri, le controllate C-Global (che a sua volta detiene il 37% della Docugest), Ribes (che a sua volta detiene il 70% della società RE Valuta), C-Card, SiGrade e Cedacri International che ha la sede operativa all’estero, in Moldova. Nella storia per decenni tutta bancaria del Cedacri iniziata nel 1976 gestendo i servizi informatici di cinque banche l’apertura al mondo delle imprese industriali è una novità: «Assumono crescente rilevanza le entrate generate dai servizi di facility management rivolti non solo al tradizionale mercato bancario ma anche al mondo delle aziende industriali e di servizi», spiega Salvatore Stefanelli, dg di Cedacri, «nello sforzo di espansione nei mercati non bancari ha giocato un ruolo importante anche C-Global, la società del gruppo specializzata nella gestione dei processi di business in outsourcing, che, se da un lato è riuscita a rafforzare la propria leadership nel settore bancario, dall’altro ha fatto anche il suo ingresso in altri mercati, come quello delle utility, per la gestione di processi di back office complessi». Cedacri oggi conta più di 150 clienti per il triennio 2013-2015 e manterrà il core business concentrato sul bancario con l’intenzione di estendere la propria presenza nel segmento delle banche di medie dimensioni grazie a tre linee di business: outsourcing di sistemi informativi, servizi di facility management e system integration. Il management Cedacri però punta a rafforzare il posizionamento nel settore assicurativo e il driver innovativo sarà proprio il comparto delle aziende industriali e di servizi. Per raggiungere questi obiettivi di crescita Cedacri continuerà a puntare sull’innovazione: confermati nel 2013 investimenti per oltre 30 milioni per l’evoluzione dei sistemi e delle soluzioni. «In particolare», conclude Stefanelli, «concentreremo gli sforzi di sviluppo nelle aree della multicanalità, dei crediti, della finanza e della monetica, a favore dell’innovazione dei modelli di business dei propri clienti in ambito bancario. Fondamentali per la crescita nei comparti non bancari, invece, continueranno a essere i servizi di facility management e di sviluppo di soluzioni software su misura». I data center Cedacri contano oggi 40 milioni di transazioni gestite giornalmente, 40 mila utenti utilizzatori del sistema, 30 mila Mips di potenza elaborativa mainframe e 4 mila server. (riproduzione riservata)
Non solo banche
di Stefano Catellani