Il 6° censimento generale dell’agricoltura indica che le aziende agricole cercano nuove strade per adattarsi a un mutato panorama economico e di sostegno pubblico. Ma certe “vocazioni” come quella territoriale, legata alla morfologia e al clima, non cambiano e il Mezzogiorno nel 2010 ha contribuito con il 47,4% alla SAU (superficie agricola utilizzata) nazionale, distanziando nettamente il Nord (35,5%) e il Centro (17,1%). Graduatoria analoga si ritrova nelle malattie professionali denunciate all’Inail dagli agricoltori: nel 2011 il
Mezzogiorno ha il maggior numero di segnalazioni (il 51,4% del totale), seguito dal Nord e Centro (27,3% e 21,3%). Il confronto con l’anno 2007 evidenzia il boom di denunce e come la graduatoria territoriale, seppur confermata, abbia subito un certo sbilanciamento. È cresciuta, infatti, la quota relativa al Mezzogiorno (dal 39,4% al 51,4% appunto) complice l’aumento – molto più significativo rispetto a quello
medio nazionale – in Abruzzo la regione col maggior numero di denunce (seguono Emilia Romagna e Toscana). L’aumento delle denunce in agricoltura dal 2007 al 2011 è stato comunque e ovunque notevolissimo (+382,8%, da 1.650 a 7.967), favorito nell’emersione delle cosiddette malattie “nascoste” dall’introduzione del d.m. 09/04/2008 (nuove tabelle delle malattie con presunzione legale di origine
professionale) che ha inserito in elenco le principali malattie osteo-articolari e muscolo-tendinee da sovraccarico biomeccanico e vibrazioni, vere protagoniste del record di denunce (sono aumentate in 5 anni del 619,4% fino ad arrivare nel 2011 a 6.663 casi, oltre l’80% del totale delle denunce). Le patologie più
frequenti tra gli agricoltori: affezioni dei dischi intervertebrali (2.595 denunce nel 2011), tendiniti (1.750) e sindromi del tunnel carpale (1.327) nonché ipoacusia da rumore (615).
Fonte: INAIL