Quali sono le principali paure degli italiani riguardo ai cambiamenti climatici? In che modo i cambiamenti climatici influenzano la vita di tutti i giorni? E quali sono gli attori chiamati in causa nella prevenzione e protezione di questi rischi? Sono queste alcune delle domande alla base del primo appuntamento di un ciclo di seminari organizzati da AXA e l’Università Bocconi il 20 maggio a Milano sul tema del rischio, per stimolare una riflessione pubblica e fornire nuove chiavi di lettura su temi “di frontiera”, come il cambiamento climatico.
I risultati della ricerca AXA – IPSOS hanno fornito la base per un dibattito a cui hanno partecipato, tra gli altri, Antonio Navarra, Direttore, Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici; Butch Bacani, UNEP FI; Valentina Bosetti, Associate Professor di Economia ambientale ed Economia dei cambiamenti climatici, Università Bocconi; Dario Focarelli, Direttore Generale, ANIA; Marzio Galeotti, Professore di Economia dell’ambiente e dell’energia e Ricercatore IEFE, Università Bocconi, per una riflessione sul ruolo che le istituzioni private, in collaborazione col settore pubblico, possono svolgere nell’educazione, prevenzione e protezione dal rischio climatico, e riflettere sulle opportunità di crescita e sviluppo che la sfida ambientale può offrire.
Un tema non più procrastinabile, quello dei rischi legati al cambiamento climatico, in un Paese che dal1944 adoggi ha speso la cifra di 245 miliardi di euro – 3,5 miliardi all’anno – per riparare i danni derivanti da catastrofi naturali, pari allo 0.2% del PIL.
Anche il settore assicurativo può giocare un ruolo importante, sia sul fronte dell’educazione e prevenzione, attraverso la diffusione di una sempre maggiore consapevolezza del fenomeno come rischio emergente, sia su quello della gestione e mitigazione del rischio, il cuore del suo mestiere, in una partnership virtuosa con il pubblico, per accompagnare la società verso scenari sempre più complessi.
«Qualcosa nella mente dei cittadini/consumatori italiani sta cambiando – ha sottolineatoAndrea Rossi, Amministratore Delegato di AXA Assicurazioni. Secondo la ricerca AXA-IPSOS, il cambiamento climatico è oggi una delle realtà che preoccupa maggiormente ed emerge la consapevolezza che, in quanto fenomeno collettivo, le risposte debbano essere comuni, in una logica di partnership virtuosa tra pubblico-privato e società che si rifletta positivamente sia sulla crescita economica, sia sulla sua sostenibilità nello spazio e nel tempo. Anche il settore assicurativo, nella sua vocazione più autentica di protezione e gestione dei rischi nel lungo periodo, è chiamato a raccogliere la sfida, per essere pienamente “cittadino” della comunità in cui opera».
«Da tema astratto per esperti e scienziati, il climate change è ora un’urgenza al centro dell’agenda e del dibattito pubblico – ha proseguito Isabella Falautano, Responsabile Relazioni Esterne e Istituzionali, Chief Corporate Responsibility Officer Gruppo AXA in Italia. Tema chiave è oggi la consapevolezza, in particolare delle nuove generazioni, le più esposte ai rischi del futuro. È anche nostra responsabilità accompagnare e far maturare, soprattutto nei giovani, la consapevolezza sul tema, diffondere la cultura e l’educazione, anche attraverso partnership multistakeholder per aiutare nella comprensione del rischio ambientale e delle sue conseguenze».
Il cambiamento climatico: una realtà scientificamente provata
L’89% degli italiani è convinto che il clima sia cambiato negli ultimi 20 anni, e le donne in particolare risultano essere più consapevoli degli uomini (92% vs 87% degli uomini). Campioni della consapevolezza del climate change e delle sue conseguenze, a livello globale, i giovani (l’87% delle persone dai 18 ai 24 vs una media del 75%). Inoltre più di 8 Italiani su 10 sono convinti che il cambiamento climatico sia principalmente il risultato delle attività umane. Questa evidenza risulta superiore alla media dei paesi economicamente maturi (Europa, Giappone e USA, 78%) e più vicino ai Paesi emergenti (Hong Kong, Indonesia, Turchia e Messico, 91%). I più scettici risultano comunque gli statunitensi, il 42% dei quali ritiene che i cambiamenti climatici siano da imputare a fattori naturali.
Una consapevolezza crescente che genera estrema preoccupazione
Una parte significativa della popolazione italiana è convinta che le conseguenze del cambiamento climatico abbiano già colpito le proprie vite: il 42% ritiene che abbiano già toccato il proprio benessere personale (contro una media globale del 30%), il 40% ritiene abbiano colpito la propria salute (contro una media globale del 21%) e il 37% la dieta (21% la media globale). Questi elementi indirettamente sono la testimonianza di una significativa preoccupazione degli italiani nei confronti del climate change (92% vs 86% delle media globale), per se stessi e per le proprie famiglie: i fattori che generano ansia sono il costante aumento delle temperature medie (88%), la siccità (87%) e i cambiamenti nei livelli di precipitazioni responsabili di inondazioni (86%).
Una responsabilità diffusa da affrontare collettivamente
Gli Italiani, in misura maggiore rispetto alla totalità degli intervistati, ritengono che la responsabilità del cambiamento climatico sia collettiva: i paesi sviluppati sono considerati particolarmente colpevoli (93% vs 91%), così come le compagnie energetiche (94% vs 91%) e le aziende manifatturiere (95% contro 88%). Gli italiani risultano comunque ottimisti circa la possibilità di trovare soluzioni innovative per ridurre l’impatto del cambiamento climatico (il 93% contro l’88% della media globale e fra queste la priorità dovrebbe essere data alla produzione di energia pulita per combattere le emissioni di gas serra (il 64% la menziona fra le due cose che dovrebbero essere fatte per prime, una percentuale decisamente più alta della media globale pari al 53%).
Il ruolo del settore assicurativo per affrontare la sfida del cambiamento climatico
Il crescente livello di preoccupazione sul cambiamento climatico è un segnale chiave per gli assicuratori. Gli Italiani ritengono che le compagnie assicurative abbiano un ruolo nel ridurre i rischi correlati al cambiamento climatico (65% contro il 61% della media globale) e possano anche aiutare le persone ad adattarsi alle sue possibili conseguenze.La priorità delle compagnie assicurative su questo tema, secondo gli Italiani, dovrebbe essere lo sviluppo di nuovi prodotti eco-compatibili, la promozione della ricerca scientifica sul cambiamento climatico e un’azione collettiva, in partnership con il settore pubblico, per trovare soluzioni condivise.
L’indagine AXA/IPSOS è contenuta in forma integrale nel quarto volume della serie degli Italian AXA Paper, dal titolo “Le Sfide del Cambiamento Climatico”. La pubblicazione include contributi d’opinione e analisi di opinion maker chiave in materia di cambiamenti climatici. Il volume è disponibile per download all’indirizzo http://online.flipbuilder.com/server/AXA-Paper04/