Dopo anni di assemblee turbolente, la riunione dei soci Generali quest’anno non ha riservato colpi di scena. A Trieste è stata presentata agli azionisti una società che si è messa alle spalle la lunga gestione di Giovanni Perissinotto. E le critiche non sono mancate.
In particolare, quando i soci si sono lamentati per l’esiguità della cedola, il nuovo a.d., Mario Greco, ha concordato sul fatto che si tratti di un dividendo non in linea con la storia del Leone, con l’impegno a migliorarlo. «Abbiamo iniziato ad affrontare il tema della debolezza del patrimonio di Generali e la limitata capacità di generare capitale per via organica», ha affermato Greco spiegando che «ciò derivava da una governance interna opaca, dalla mancanza di una strategia chiara e da priorità di business in conflitto tra loro. Uno dei miei primi compiti è stato quello di semplificare la struttura organizzativa e i nostri sistemi di governance interna». Un passaggio molto critico è stato anche quello relativo all’indebitamento, definito eccessivo e alla necessità di ridurlo con la cessione di asset che non hanno assicurato la adeguata redditività.
Quanto a un aumento di capitale, Greco lo ha escluso, al pari di ogni possibile acquisizione. Prima di chiedere impegni ai soci, l’a.d. vuole vendere tutto ciò che non serve e con scarsa redditività.
La prova che le Generali sono entrate in una fase nuova, la si è avuta con la conferma che il Leone non parteciperà alla ricapitalizzazione di Rcs. Doppio no comment è venuto poi da Greco e dal presidente Gabriele Galateri di Genola, sul destino dell’1,99% di Mediobanca detenuto dalla compagnia e vincolato al patto di sindacato.
Quello che invece è certo è che il gruppo non ha intenzione di lasciare Trieste. Lo hanno garantito sia Galateri, sia Greco.
L’assemblea, dopo aver approvato il bilancio 2012, ha rinnovato il cda, riducendolo da 15 a 11 membri: ha confermato, tra gli altri, Gabriele Galateri e Mario Greco e ha affiancato a Paola Sapienza (lista di minoranza di Assogestioni), Ornella Barra, Alberta Figari e Sabrina Pucci.
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