L’obiettivo è redistribuire le deleghe e soprattutto rafforzare il più possibile UnipolBanca, l’istituto interamente partecipato dal gruppo Unipol.
Un cambio di rotta netto quindi per l’istituto che ha chiuso il primo trimestre dell’anno con una perdita ante-imposte di 15 milioni, contro il risultato positivo di 10 milioni che era stato raggiunto a marzo dell’anno scorso. A pesare sulla banca, che ha masse amministrate per 32 miliardi, sono stati in particolare i crediti deteriorati a causa del perdurare della crisi economica. Così la banca ha dovuto di conseguenza fronteggiare la situazione con un’adeguata politica di accantonamenti per complessivi 40 milioni (contro i 23 milioni dello stesso periodo dello scorso anno), portando però in rosso il risultato. Ora c’è quindi bisogno di rimettere in carreggiata l’istituto nel più breve tempo possibile, anche perché Unipol Banca arriva già da un profondo processo di riorganizzazione partito nel 2011. Allora ad appesantire i conti (con svalutazioni per 320 milioni) erano stati in particolare alcuni crediti nel settore immobiliare. Poi, proprio sotto la guida di Colombini, era iniziata l’opera di rafforzamento. Manovre seguite attentamente anche dagli uomini di Banca d’Italia che nel 2012 hanno più volte voluto verificare da vicino le strategie dell’istituto. Mesi complicati per Unipol Banca, ma alla fine l’esame Bankitalia era stato superato con successo, visto che a giugno 2012 gli ispettori avevano consegnato il loro rapporto in Via Nazionale senza prevedere alcuna sanzione nei confronti dei vertici della banca.
Insomma, l’istituto aveva imboccato la strada giusta, proseguita poi con l’avvio di un progetto di semplificazione societaria che ha portato alla fusione per incorporazione diUnipol Leasing all’interno di Unipol Banca. Un’operazione che ha avuto efficacia giuridica lo scorso 21 aprile (autorizzata da Banca d’Italia il 28 marzo) ma che dal punto di vista contabile e fiscale ha preso decorso dal 1° gennaio.
Peccato però che nel frattempo la situazione economica sia deteriorata ulteriormente, facendo peggiorare di nuovo i crediti in portafogli e ora per rilanciare prontamente l’istituto, in vista anche dell’importante operazione di fusione in programma tra Unipol eFonSai, Cimbri è pronto a giocare la carta della redistribuzione delle deleghe, con un passaggio di consegne a Rossetti. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, Colombini almeno per ora non lascerà l’istituto. Come pure il vicedirettore generale Fabio Colombera, benché anche per lui si preannunci un cambio di funzioni. (riproduzione riservata)