L’utile netto del primo trimestre di Banca Generali è sceso, sia pur di poco. Il risultato è stato di 35,5 milioni, in flessione del 9% rispetto allo stesso periodo 2012.
In effetti i risultati di raccolta sono andati oltre le previsioni. Da inizio anno a oggi sono già stati rastrellati poco meno di 900 milioni. Al punto che l’obiettivo per l’intero 2013 è stato rivisto al rialzo a 1,6 miliardi rispetto a 1,2 miliardi inizialmente messi in preventivo. In pratica, a questo punto appare probabile che anche quest’anno «potremo replicare il risultato record degli 1,6 miliardi che abbiamo raggiunto nel 2012, il migliore della storia della società», continua Motta. «Inizialmente credevamo che sarebbe stato impossibile ripeterlo», aggiunge, «ma stiamo assistendo a una crescita costante della raccolta, grazie anche alle difficoltà del sistema bancario tradizionale».
Nei primi tre mesi dell’anno Banca Generali ha anche aumentato il patrimonio netto consolidato a 437 milioni (+10%), mentre il Tier 1 capital ratio è salito al 12,6%, rispetto all’11,8% di fine 2012. «Ad aumentare sono stati anche i reclutamenti di promotori finanziari che arrivano in particolare dal sistema bancario», aggiunge Motta, «da inizio anno siamo a 29 codici e si tratta di persone che hanno masse in gestione tra le più elevate del sistema». Ieri però la Borsa ha penalizzato il titolo con una flessione dell’1,9%. Non tanto per i numeri di bilancio, che nonostante la flessione dell’utile sono risultati comunque per lo più in linea o addirittura superiori alle previsioni degli analisti. Quanto perché ieri ci sono state fisiologiche prese di beneficio dopo il rally del titolo dei giorni scorsi. (riproduzione riservata)