L’obiettivo è ridurre il rischio di andare incontro a costi salati in caso ci sia bisogno di rifinanziare il debito in un momento di mercato poco favorevole. Oltre che di aumentare liquidità, utile per le emergenze, anche legate al business. Queste le motivazioni diGenerali alla base dell’operazione firmata ieri con otto banche, nazionali e internazionali, che hanno concesso al gruppo assicurativo triestino linee di credito revolving per un totale di 2 miliardi.
Denaro che Generali avrà la facoltà di utilizzare per 1 miliardo entro due anni e per l’altra metà entro maggio 2016. Le condizioni sono state negoziate singolarmente con ogni istituto, tra cui, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, Ubs e SocGen, e complessivamente sono molto convenienti, sottolineano da Trieste. Non solo per il tasso d’interesse applicato, inferiore in media all’Euribor più l’1,08% per la scadenza a 2 anni e sotto l’Euribor più l’1,49% per la durata di 3 anni (quindi più bassa rispetto ai cds su Generali, parametro di riferimento di queste operazioni), ma anche per i bassi costi fissi e per le buone condizioni legali spuntate.
Per esempio, non ci sono clausole di rimborso anticipato nel caso in cui il ratingGenerali dovesse peggiorare. Per di più la linea di credito non inciderà sull’indebitamento, almeno finché Generalideciderà di utilizzarla. L’operazione potrebbe essere vista con favore dalla agenzie di rating, visto che in questo modo il gruppo assicurativo avrà maggiore flessibilità finanziaria per la gestione dei fabbisogni di liquidità. Il prossimo appuntamento con la scadenza di una parte del debito è prevista a giugno, quando arriverà a termine un debito bancario senior di 350 milioni e poi nel 2014 ci sono altre due scadenze di bond senior, una a maggio di 1,5 miliardi e l’altra a novembre di 750 milioni, per un totale quindi di 2,25 miliardi. L’intenzione del gruppo, come più volte dichiarato dal ceo Mario Greco, è ridurre il debito, aumentando i flussi e procedendo con le dismissioni di asset non strategici (4 miliardi entro il 2015). A fine marzo il debito finanziario diGenerali era complessivamente 13,14 miliardi (di cui 7,5 di debito subordinato e 4,4 di debito senior) e l’ultima emissione obbligazionaria, da 1,25 miliardi, risale a dicembre ed è servita a pagare la prima tranche per l’acquisto del 25% di Gph. Entro il 2014 bisogna però trovare altri 1,25 miliardi per consentire a Generali di prendere il 24% restante e salire così al 100% del gruppo assicurativo leader nell’Est Europa. L’operazione chiusa ieri dà un po’ di tranquillità in più a Trieste. (riproduzione riservata)