L’intervento dell’Antitrust è compatibile con l’esecuzione degli «aumenti di capitale entro luglio» da parte delle società coinvolte nel progetto della Grande Unipol ed «è circoscritto solamente alle attività che provocano effetti irreversibili e non a tutte quelle prodromiche all’operazione». Con queste parole, l’ad della compagnia bolognese Carlo Cimbri ridimensiona – di fatto – l’impatto della decisione dell’Antitrust di sospendere l’integrazione a quattro Unipol-Premafin-Fonsai e Milano in attesa dell’esito dell’istruttoria. E lo fa a margine dell’assemblea dei soci (presenti 131 azionisti portatori del 60,14% del capitale), dove si è appreso da una nota che nel primo trimestre la raccolta premi nel comparto Danni è stata di 1,07 miliardi, in crescita dello 0,7%, mentre la produzione del comparto Vita è stata di 580 milioni, in calo del 9% e che le prime evidenze rendono prevedibile «un risultato del trimestre positivo, in consistente miglioramento rispetto al 2011». Ieri l’assemblea ha approvato il bilancio consolidato e quello individuale 2011 della capogruppo deliberando di coprire la perdita d’esercizio di 358 milioni con l’utilizzo delle riserve patrimoniali disponibili. Cimbri ha poi aggiunto che «il combined ratio del primo trimestre sarà sicuramente in miglioramento significativo anche rispetto all’ottimo combined ratio registrato al 31 dicembre 2011, pari al 95,5%». Al 31 marzo, intanto, il margine di solvibilità è migliorato, salendo a circa 1,5 volte il minimo regolamentare, con un eccesso di capitale di oltre un miliardo di euro. Tornando all’operazione Fonsai, l’ad di Unipol ha aggiunto che quello legato all’Antitrust «non è uno slittamento che modifica in maniera strutturale l’operazione». L’istruttoria avviata dall’Antitrust deve concludersi entro 45 giorni a partire dal 26 aprile, ma potrebbe essere prolungata di altri 30. L’Isvap ha però sollecitato l’esecuzione dell’aumento in tempi rapidi. Cimbri ha detto che la compagnia bolognese sta collaborando con l’Authority per ottenere che la sospensione sia circoscritta alle attività che producono effetti irreversibili e non a tutte quelle prodromiche all’operazione. «Quello che vorremmo fare è continuare a dialogare e poter definire i concambi», ha puntualizzato l’ad, precisando che si tratta di «attività che se poi non arrivano le autorizzazioni non hanno niente di irreversibile». Il nodo centrale, ora, sono le dismissioni. La società ha già previsto la possibilità di ridurre la sua presenza ma, se è sufficiente o ci vorrà di più, sarà oggetto di discussione con l’Antitrust, con cui sono in corso intensi contatti. Domani, infatti, Cimbri dovrebbe incontrare i vertici dell’Autority per spiegare il piano. «Ragioniamo sulla cessione di un ramo d’azienda. Parliamo di marchi, ne abbiamo 7, e di prem», ha precisato l’ad, che poi ha aggiunto: «Penso ci siano diversi soggetti interessati al ramo d’azienda: più facile cedere questi asset che altri». Fuori discussione, invece, l’ipotesi di cessione di Milano (da cui ieri si sono dimessi il presidente Angelo Casò e altri 6 membri). «Il progetto è quello a quattro con Milano e su quello stiamo lavorando. Non intendiamo fare modifiche», ha ribadito. Infine, in merito alla clausola di esclusiva con Premafin, Cimbri ha assicurato che «è pienamente operante» fino al 20 luglio, aggiungendo invece che «Fonsai non è parte nel contratto». Intanto, a margine dell’assemblea di Risanamento l’ad Claudio Calabi, a proposito della ristrutturazione del debito delle holding della famiglia Ligresti, Imco e Sinergia (di cui è rispettivamente presidente e vicepresidente), ha detto: «Mercoledì (domani, ndr) presenteremo una richiesta di articolo 182/bis della Legge fallimentare al Tribunale». Ieri, poi, a mezzanotte è scaduto il termine per l’offerta alternativa a quella di Unipol presentata da Sator e Palladio, ed è presumibile ipotizzare che nei prossimi giorni ne verrà presentata una nuova. Inoltre, sempre ieri – in tarda serata – si è tenuto il cda Premafin per discutere dell’incontro che i vertici del gruppo – Giulia Ligresti e Andrea Novarese – hanno avuto in giornata con l’Antitrust. In Borsa, Premafin (sospesa anche per eccesso di rialzo) ha guadagnato l’8,39% a 0,226 euro.