Il terremoto di intensità 6 sulla scala Richter che una settimana fa ha colpito l’Emilia Romagna potrebbe provare danni assicurati per circa 100 mln €, secondo le stime preliminari della società di risk modeling EQECAT. Ma le perdite non dovrebbero superare i 200 mln €, cifra stimata per il terremoto di intensità 6.3 che nel 2009 ha colpito L’Aquila. I danni minori sono riconducibili alla minor intensità della scossa e al minor numero di popolazione affetta dal sisma.
L’epicentro del terremoto è stato localizzato a 4km dalla città di Camposanto e circa 35km a nord di Bologna, ad una profondità di 5 km. Il sisma è stato poi seguito da una serie di scosse di assestamento.
“Si tratta del terremoto più intenso registrato nel nostro Paese dopo L’Aquila del 2009”, ha detto Mehrdad Mahdyiar, direttore del centro di sismologia di AIR Worldwide. La zona è peraltro considerata a basso livello di attività sismica.
La struttura in cemento delle costruzioni più recenti ha retto abbastanza bene, anche se in alcuni casi sono crollate intere pareti. È possibile che tali edifici abbiano subito danni strutturali, a seconda della regione in cui si trovano e a seconda della loro età di costruzione.
“I tassi di penetrazione dell’assicurazione contro il terremoto degli edifici residenziali sono piuttosto bassi”, ha poi aggiunto Mahdyiar. “Di conseguenza, saranno i danni alle proprietà aziendali a determinare l’importo complessivo dei danni”.
Secondo AIR Worldwide, i danni maggiori potrebbero derivare dai cosiddetti unreinforced masonry, opere in muratura non rinforzata di particolare importanza storica per la regione.
Ora a questi danni si dovranno sommare i danni delle nuove scosse di magnitudo 5,8 con epicentro nel Modenese di ieri mattina, ancora tutti da valutare.