Di Gigi Giudice
Sull’ultimo numero del periodico “Attualità UEA” Mario Tovo è ritratto in piedi, accanto al figlio Gianni e al nipote Davide. “La qualità che attraversa le generazioni” è il titolo dell’articolo che vuole essere un trasparente omaggio al patriarca che qui sono chiamato a ricordare avendo appena pochi giorni fa concluso la sua parabola terrena.
A novant’anni, Mario Tovo conservava – lo si vede nella fotografia – spirito e grinta poco domabili. Doti caratteristiche che gli consentirono di affermarsi fra i colleghi di spicco operanti nel periodo della professione agenziale ancora, per certi versi, pionieristico e tuttavia esprimente personalità forti e capaci di portare a casa risultati. E dunque nelle condizioni di imporsi nel costruire realtà agenziali certamente più “sostenibili” rispetto a quelle con cui i colleghi di oggi sono costretti a armeggiare. Come ognuno, purtroppo, sa.
E’ stato il suo il periodo – fra gli anni Cinquanta e gli anni Ottanta del secolo passato – in cui lo scriba che firma questo commiato poteva imbattersi e dialogare con personaggi come Antonio Spizzuoco, Severo Galbusera, Mario Baldissera, Marcello Biginelli, Mario Bardoneschi. La cui autorevolezza e competenza metteva qualche soggezione persino alle spettabili mandanti.
Nato a Casale Monferrato nel 1921, Mario Tovo, conseguito il diploma di ragioniere, come aspirazione avrebbe voluto andare a lavorare alla Fiat (lo dice nell’intervista a “Attualità UEA”), ma il destino lo dirottò, nel 1948, sulla cotitolarità di una agenzia della Riunione Adriatica di Sicurtà, a Asti.
Ottenendo, l’anno seguente, di passare a quella di Vercelli.
Città nella quale, nel1957, haassunto la titolarità dell’agenzia della Società Reale Mutua. Con il suo temperamento ha saputo anche affermarsi in veste di presidente del Gruppo Agenti della Reale Mutua, a partire dal 1961. Conservando tale incarico fino al 1973 (due anni dopo assunse la co-titolarità, insieme a Michele Bietto, dell’agenzia della Reale Mutua di Torino, la più importante d’Italia).
Insieme a alcuni dei nomi di Agenti appena citati – cui devo aggiungerne, se no si offendono, almeno tre:Francesco Mansutti più giovane d’età ma altrettanto autorevole e tuttora compitante/almanaccante sui testi che rendono unica al mondo la sua mirabolante Biblioteca di via Albricci. Il secondo nome che cito è quello di Franco Moretti, che di passioni – oltre a quella del fare polizze al difficile target medico – ne ha svariatissime. In primis la musica jazz. Terzo è Valter Ciampi, che pure non molla, presente agli eventi della professione sempre avvolto dalle nuvole di fumo della eterna sigaretta – Mario Tovo nel 1973 fu fra i fondatori e gli animatori dell’Unione Europea Assicuratori.
La libera associazione che, sotto l’insegna del Delfino guizzante, ha dato e continua a dare tuttora massicci generosi contributi di analisi e studi e dunque consapevolezza alla professione.
Dell’Unione Europea Assicuratori è stato presidente per svariati mandati, con il piglio e l’impegno di appassionato difensore della professione. Impegno che ha passato al figlio Gianni, mantenendo comunque la carica di presidente onorario.
Salutiamo in Mario Tovo l’ostinato tenace lavoratore del mondo delle polizze. Severissimo con se stesso, amava ricordare che – fino al 1975, l’anno in cui entrò nella coagenzia di Torino – non si era mai permesso un giorno di vacanza. Tranne che a Ferragosto.
Immagino che cercherà, ora, di organizzare un’Agenzia celeste, per far polizze in Paradiso.
All’amico Gianni Tovo, al nipote Davide e a tutta la famiglia vanno le condoglianze della redazione di Assinews.