La seconda sezione della Corte d’Appello di Milano ha assolto 11 degli imputati nel processo per il tentativo di scalata di Unipol su Bnl e ha ridotto la pena per altri due.
In particolare, sono stati assolti l’ex governatore di Bankitalia, Antonio Fazio (condannato in 1ø grado a 3 anni e 6 mesi), l’attuale a.d. di Unipol, Carlo Cimbri (3 anni e 7 mesi in 1ø grado), Francesco Gaetano Caltagirone (3 anni e 5 mesi), Vito Bonsignore, Danilo Coppola, Ettore Lonati, Tiberio Lonati, Stefano Ricucci, Giuseppe Statuto, Guido Leoni, Emilio Gnutti, tutti condannati in 1ø grado a 3 anni e 6 mesi. Pene ridotte, inoltre, per Giovanni Consorte e Ivano Sacchetti; il primo ha visto la pena passare da 3 anni e 10 mesi a 1 anno e 7 mesi e il secondo da 3 anni e 7 mesi a 1 anno e 6 mesi. Ridotta anche la sanzione per Unipol, passata da 720.000 euro a 420.000 euro.
La Corte ha inoltre revocato la provvisionale da 15 mln euro in favore di Bbva concessa nel processo di primo grado e ha revocato altresì le sanzioni a carico di B.P.E.Romagna e Hopa. Infine ha condannato Giovanni Consorte e Ivano Sacchetti a rifondere alla Consob le spese di proseguita difesa e rappresentanza per 10.000 euro, a cui si aggiunge il 12,5% di spese generali.
Soddisfazione da parte degli avvocati difensori che appena terminata l’udienza, a caldo, hanno praticamente tutti affermato che “se non ci fosse stato un intervento cosi’ pesante da parte della magistratura, le cose” per Bnl “sarebbero andate diversamente”. Per gli avvocati di Emilio Gnutti, Giovanni Consorte e Francesco Gaetano Caltagirone, rispettivamente Marco De Luca, Giovanni Maria Dedola e Guido Alleva “resta un danno economico per il Paese irreparabile”.
Il tentativo di scalata di Unipol a Bnl, assieme a quello di Bpl su Antonveneta avevano infiammato l’estate del 2005. In quel periodo, governatore di Bankitalia Antonio Fazio, alcune banche italiane erano nel mirino di istitui stranieri. Allora era molto in voga la difesa dell’italianità’ del sistema e nell’arco di poco tempo comincia una battaglia serrata per il controllo di Bnl. Già nel marzo di quell’anno il Bbva annuncia una Ops su Bnl e in aprile arriva l’autorizzazione della Consob alla pubblicazione del prospetto informativo. Un mese dopo arriva anche il via libera di Bankitalia ma la situazione nell’azionariato della banca romana e’ a dir poco spaccato.
Da una parte c’è il patto parasociale a cui aderiscono il Bbva, Generali e Diego Della Valle, dall’altra quello che passerà alla storia come il contropatto a cui partecipano alcuni immobiliaristi romani e Francesco Gaetano Caltagirone.
L’assemblea che dovrà decidere il nuovo board della banca si terrà alla fine di maggio e pochi giorni prima dell’appuntamento spunta Unipol che annuncia la richiesta a Bankitalia di poter salire in Bnl oltre il 5% e fino al 10%. L’assemblea dei soci non farà altro che sancire la spaccatura con una maggioranza risicata di consiglieri a favore degli spagnoli. La battaglia non si ferma qui ma continua con richieste di autorizzazioni a salire nel capitale di Bnl da ambo le parti. E’ nel giugno di quell’anno che per la prima volta Unipol fa sapere al mercato di non escludere il lancio di una propria Opa cosa che succederà circa un mese dopo. Il contropatto aderisce all’offerta Unipol e il Bbva vede sfumare la possibilità di vittoria e decide di sfilarsi continuando la battaglia nei tribunali.
Le vicende giudiziarie porteranno Bankitalia a bloccare l’Opa di Unipol e sul campo, dopo l’abbandono di Bbva e lo stop alla compagnia bolognese, si presenterà Bnp che compra la quota rastrellata da via Stalingrado e lancia una propria Opa sull’istituto romano prendendone il definitivo controllo. Sul versante dell’inchiesta prosegue il lavoro degli inquirenti con una serie di nomi illustri che finiscono nel registro degli indagati. Il processo di primo grado inizia nel settembre del 2009 e porterà a 16 condanne e 12 assoluzioni. Ora la sentenza della Corte d’Appello che azzera praticamente il primo procedimento assolvendo tutti gli imputati per il reato di aggiotaggio e lasciando praticamente solo le condanne, ma ridotte, per Giovanni Consorte e Ivano Sacchetti
Fonte: Dow Jones Newswires