Gli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria di Venezia sono riusciti ad evitare che la Regione Veneto versasse 76 milioni di euro nelle casse di una società di assicurazioni rumena, unica concorrente e vincitrice di una gara d’appalto indetta dallo stesso Ente per l’affidamento di servizi di copertura assicurativa per le Aziende del Servizio Sanitario di tutta la regione Veneto.
Lo si legge sul sito della Guardia di Finanza.
Numerosi gli aspetti “sensibili” che hanno indotto gli uomini del G.I.C.O., coordinati dalla Procura della Repubblica di Venezia, ad approfondire il caso e ad acquisire elementi di sospetto sulla liceità dell’operato della società: l’entità dell’appalto, il considerevole ribasso offerto dalla società rumena in sede di gara e, ultima ma non meno importante, la circostanza, ampiamente riportata da diverse testate giornalistiche on-line, che alcuni soggetti italiani collegati alla società assicurativa romena siano stati segnalati, nell’ambito di indagini svolte dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, come riconducibili a clan camorristici.
Molte le circostanze da chiarire in relazione all’operato della società, tra le quali spiccano: la volontà di tacere circa l’esistenza di una società, la D. S.p.A., che deterrebbe il capitale di controllo della società stessa (con oltre il 96 % delle azioni) nonostante sia cessata già dal 31 dicembre 2010; la compagine sociale della D. S.p.A. inoltre, annovera soggetti già noti agli archivi di polizia per reati di carattere finanziario, e in particolare per l’indebito rilascio di fidejussioni, in mancanza dei requisiti di legge, nei confronti di enti pubblici, nonché per condanne per abuso di ufficio, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici e per peculato.
Gli uomini delle Fiamme Gialle di Venezia hanno dunque sottoposto a sequestro presso la Regione Veneto, per ordine della Procura della Repubblica di Venezia, tutta la documentazione relativa alla gara d’appalto, allo scopo di approfondire l’esistenza di possibili condotte illecite. Gli accertamenti finora condotti hanno già permesso di constatare che la documentazione prodotta agli uffici regionali contiene attestazioni non corrispondenti al vero in ordine a circostanze significative quali la compagine societaria, l’esistenza di società controllanti e il possesso dei requisiti di regolarità fiscale previsti dal Testo Unico in materia di appalti.
È ora in fase di controllo la posizione fiscale in Italia della società rumena, con particolare attenzione all’assolvimento delle imposte di settore.
Inoltre, nel corso di una perquisizione eseguita presso la sede fiscale in Italia della predetta società, il GICO di Venezia ha sequestrato la documentazione inerente diverse gare d’appalto con Enti pubblici dell’intero territorio nazionale (oltre al Veneto, Lazio, Puglia, Basilicata, Sardegna, Sicilia, Lombardia, Emilia Romagna), che hanno consentito alla società assicurativa di raggiungere, nel solo 2011, un volume d’affari di oltre 50 milioni di Euro.
Il prossimo “step” operativo vedrà il coinvolgimento di tutti i Reparti della Guardia di Finanza competenti, allo scopo di approfondire l’esistenza di eventuali condotte illecite nell’aggiudicazione delle gare.
Su un aspetto, al momento, non vi sono comunque dubbi: i “buoi” sono al sicuro nella “stalla” della Regione Veneto.