Nel richiedere un mutuo oggi le famiglie italiane ci pensano due volte. A marzo le richieste di mutui sono calate del 47% rispetto allo stesso mese del 2011.Il dato, rilevato da Eurisc, il sistema di informazioni creditizie di Crif, fa notare come la domanda stia letteralmente crollando, considerando che nell’intero primo trimestre del 2011 il calo della domanda rispetto all’anno precedente si era limitato al 2%. Una situazione alimentata da una fiducia ai livelli minimi degli ultimi anni nonché da un mercato del lavoro ancora in grande difficoltà, con il tasso di disoccupazione giovanile che tocca picchi superiori al 30 per cento. Un trend di contrazione che perdura ormai da 14 mesi, ovvero dal luglio 2011, quando la crisi economica si inasprì per la tensione sui debiti sovrani e il declassamento dell’Italia. La vertiginosa caduta della domanda dei mutui accomuna tutto il primo trimestre del 2012 rispetto al trimestre precedente ed è ancora più allarmante se si mette a confronto con i dati degli anni precedenti. nel primo trimestre 2011 il calo della domanda rispetto al 2011 era stato solo del 2%, mentre nel 2010 si era registrato un aumento del 2% rispetto al trimestre precedente l’analisi della distribuzione di mutui per fasce di durata evidenzia un andamento costante in tutto il primo trimestre del 2012. La fascia maggiormente richiesta dalle famiglie italiane rimane infatti quella dai 25 ai 30 anni, con una percentuale del 31%. Per quanto riguarda l’importo, i mutuari continuano perlopiù a richiedere mutui meno consistenti, con aumento di quelli inferiori ai 100mila euro.
Nonostante ciò, a marzo del 2012 si è registrato un lieve aumento dell’importo richiesto, la cui media si è assestata intorno ai 131.300 euro. Per quanto riguarda l’età di chi fa domanda di mutuo, per il 64% si tratta di persone dai 25 ai 44 anni. E se i mutui soffrono anche i prestiti personali non attraversano un bel periodo. Malgrado il mese di aprile appena concluso abbia fatto registrare un contenuto -6%, analizzando il dato aggregato riferito al primo quadrimestre dell’anno in corso il calo del numero di richieste è risultato essere del 12% rispetto al corrispondente periodo del 2011.