Fascino e imprudenza sono i due connotati che tradizionalmente vengono associati ai motociclisti. Questa percezione, però, è in fase di evoluzione tra gli italiani secondo i risultati del primo Osservatorio “Gli italiani e le moto” svolto da ISPO, Istituto per gli Studi sulla Pubblica Opinione, per conto di Genertel.
La ricerca, condotta tramite interviste telefoniche su un ampio campione di 800 persone rappresentativo della popolazione italiana, ha dimostrato che l’uomo motociclista non esercita particolare fascino sul pubblico femminile. Infatti, la maggioranza assoluta delle intervistate (52%) ritiene poco o addirittura per niente affascinate l’uomo in sella ad una due ruote. Per contro, l’immagine di una donna centauro affascina particolarmente gli uomini (52%).
Questa percezione potrebbe essere legata, secondo l’Istituto del Professor Mannheimer, all’infrequenza con la quale si vede una donna in moto, che lascerebbe molto spazio all’immaginazione.
Altro punto dell’immaginario collettivo da scardinare è la percezione di sicurezza dell’altro sesso. Difendere il proprio sesso alla guida di un mezzo è storicamente per gli italiani un motivo di orgoglio. La donna al volante non viene più considerata un “pericolo”. La ricerca Genertel – Ispo dimostra che il divario tra uomini e donne sul tema imprudenza è diverso sia a livello geografico sia sul piano generazionale. Le giovani generazioni dichiarano di percepire l’altro sesso più sicuro alla guida di una moto rispetto agli adulti e questa correlazione si ripercuote anche in ambito geografico. Ad esempio nei piccoli centri, dove è più insolito vedere una donna in sella ad una moto rispetto ai colleghi uomini, il divario tra uomini e donne conta quasi 30 punti percentuali in favore delle donne. Invece, nei centri che superano i 100.000 abitanti la percezione dell’imprudenza maschile diminuisce. L’immagine sembra essere veicolata dalla frequenza nel vedere l’impiegato in giacca e cravatta che si reca al lavoro.