Cattolica Assicurazioni chiude i primi tre mesi dell’anno con un miglioramento rispetto all’esercizio precedente sia in termini economici, che patrimoniali.
I primi tre mesi dell’anno hanno evidenziato un utile netto consolidato di 19 milioni rispetto ai 17 milioni dello stesso periodo del 2011 (+11,8%); sull’utile hanno gravato 3 milioni di svalutazioni su investimenti in portafoglio. Al netto delle componenti straordinarie l’utile netto consolidato sarebbe pari a 22 milioni.
L’utile netto di gruppo risulta pari a 16 milioni contro i 15 milioni dell’esercizio precedente (+6,7%). Al netto degli effetti non ricorrenti sopra citati, l’utile netto di Gruppo si attesterebbe a 18 milioni.
La raccolta premi complessiva del lavoro diretto ed indiretto danni e vita ha raggiunto 859 milioni, in decremento del 20,4% rispetto ai 1.080 milioni del corrispondente periodo dell’esercizio precedente, di cui 409 milioni nei rami danni e 450 milioni nel vita.
La raccolta premi del lavoro diretto passa da 386 milioni al 31 marzo 2011 a 398 milioni a fine marzo 2012 (+3,2%). Nel comparto auto si registra una raccolta pari a 239 milioni, in crescita del 5,3% rispetto al 31 marzo 2011. I rami non auto, con una raccolta premi pari a 159 milioni risultano sostanzialmente in linea rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Nel comparto danni la buona performance industriale raggiunta si riflette nel combined ratio, che passa da 97,7% al 31 marzo 2011 a 96,5%, evidenziando un ulteriore miglioramento anche rispetto a fine esercizio 2011 (96,9%).
La raccolta del lavoro diretto si conferma in calo rispetto all’anno precedente, attestandosi a 450 milioni rispetto a 681 milioni a fine marzo 2011 (-33,9%).
La raccolta, in particolare quella tramite il canale bancario, risente, a livello di mercato, del contesto economico finanziario difficile.
Il risultato degli investimenti è pari a 132 milioni (rispetto a 107 milioni al 31 marzo 2011). Tale risultato è stato ottenuto nonostante le svalutazioni su titoli azionari e obbligazionari per un totale di 3 milioni.
Gli investimenti ammontano a 15.777 milioni (15.095 milioni al 31 dicembre 2011). Le riserve tecniche lorde dei rami danni sono pari a 2.966 milioni e le riserve dei rami vita, comprese le passività finanziarie, si attestano a 12.680 milioni.
I dati al 31 marzo 2012 confermano la solidità patrimoniale del Gruppo con un patrimonio netto consolidato pari a 1.361 milioni (1.223 milioni al 31 dicembre 2011). L’incremento consegue principalmente alla riduzione delle minusvalenze latenti sui titoli disponibili per la vendita.
A fine marzo 2012 il margine di solvibilità del Gruppo, ante applicazione dei Regolamenti ISVAP anticrisi, si attesta a 1,45 volte il minimo regolamentare (1,40 volte al 31 dicembre 20118).
Prosegue il processo di razionalizzazione della rete agenziale che a fine marzo 2012 conta 1.392 agenzie (1.398 a fine 2011). Gli sportelli di istituti bancari che collocano prodotti del Gruppo al 31 marzo 2012 sono 5.974, i promotori finanziari 949.
Per l’esercizio 2012 si prevede un ulteriore miglioramento del risultato della gestione Danni e Vita.
Particolare attenzione sarà dedicata ai rami vita in relazione alla complessa situazione di mercato, fermo restando il perseguimento di un’adeguata redditività.
Il Presidente Paolo Bedoni ha dichiarato: ”Cattolica registra buoni risultati in questo primo trimestre dell’anno e dimostra di avere capacità competitiva in un mercato fortemente segnato dalla recessione e dalla grave crisi finanziaria. Su queste basi e alla luce delle indicazioni strategiche della recente Assemblea dei Soci, con le nuove nomine in Consiglio e in Comitato Esecutivo, si consolida una governance che punta
al rafforzamento del modello cooperativo e del rapporto con il territorio”.
L’Amministratore Delegato Giovan Battista Mazzucchelli ha dichiarato: “Il primo trimestre del 2012 si chiude con un utile netto in linea con le nostre aspettative, in un periodo particolarmente difficile dal punto di vista congiunturale. Al trend positivo della gestione industriale, che pure sconta il generale calo della raccolta del ramo vita, si accompagna il recupero degli investimenti, che rafforza la gestione finanziaria e la
situazione patrimoniale della società. In questo quadro, un particolare significato assume il miglioramento del combined ratio e il consolidamento del margine di solvibilità”.