di Andrea Di Biase
Se oggi i cda di Fondiaria- Sai e Milano Assicurazioni dovessero decidere di prendere altro tempo, evitando di deliberare in merito ai concambi per l’integrazione con Unipol, o decidessero di avanzare una proposta peggiorativa per i bolognesi rispetto all’intesa raggiunta la scorsa settimana tra i vertici dei due gruppi, la società guidata da Carlo Cimbri potrebbe prendere seriamente in considerazione l’ipotesi di sfilarsi dall’operazione. L’ad di Unipol sarebbe infatti disponibile a portare al cda della sua compagnia la proposta di mediazione raggiunta la scorsa settimana dopo l’incontro con i vertici di FonSai, ma finora il cda di quest’ultima non si è ancora pronunciato in merito alla percorribilità di quella soluzione che fissa al 62% (anziché nel 66,7%) la quota di partecipazione della holding Ugf nella nuova compagnia. Sotto questa soglia i bolognesi non sono intenzionati a scendere e se dunque dai cda odierni di FonSai e Milano Assicurazioni dovessero emergere proposte ulteriormente peggiorative per Unipol (sembra che gli amministratori indipendenti siano orientati per il 60%) o la necessità di un nuovo round negoziale, l’operazione di salvataggio potrebbe anche saltare. In questo caso le conseguenze per la società del gruppo Ligresti potrebbero essere molto pesanti. La nuova offerta di Sator e Palladio, anch’essa subordinata all’esenzione dall’opa sulla Milano, potrebbe non rappresentare una scialuppa di salvataggio, visto che da quasi cinque mesi FonSai presenta un Solvency ratio sotto la soglia regolamentare del 100% e che ha evitato il commissariamento solo a fronte del piano di salvataggio presentato all’Isvap da Unipol. Se i bolognesi dovessero sfilarsi e FonSai decidesse di rivolgersi a Matteo Arpe e Roberto Meneguzzo l’iter autorizzativo dovrebbe ripartire da zero. I tempi potrebbero dilatarsi ulteriormente e il rischio di un commissariamento di FonSai si farebbe dunque concreto, mentre Premafin, non inclusa nel nuovo piano Sator-Palladio, avrebbe la certezza del fallimento. Ieri, a margine dell’incontro annuale tra la Consob e la comunità finanziaria, i protagonisti della vicenda non si sono sbilanciati sulla possibilità di arrivare a un’intesa nella giornata odierna. «Siamo alla stretta finale», ha commentato Erbetta, «domani (oggi, ndr) in cda si discuterà e gli indipendenti porteranno le loro valutazioni». Mentre Cimbri ha sottolineato come finora dal cda di FonSai non sono giunte proposte alternative a quella presentata in origine da Unipol. «Quando ci saranno proposte diverse le valuteremo, al momento non le ho viste», ha detto l’ad del gruppo bolognese. Ieri, intanto, alcuni azionisti di risparmio di FonSai, dopo aver chiesto la convocazione dell’assemblea speciale per la revoca del rappresentante comune, hanno scritto al cda della compagnia per «assumere con urgenza provvedimenti idonei a rettificare le deliberazione dell’assemblea straordinaria» in merito alle modalità del prospettato aumento di capitale rivolto a questa categoria di azioni. In caso di inerzia del cda, i soci di risparmio si sono riservati la possibilità di impugnare la delibera dell’assemblea straordinaria. (riproduzione riservata)