Molte aziende internazionali e i loro risk manager non comprendono ancora appieno i rischi legati alla proprietà intellettuale e, in alcuni casi, non sono nemmeno in grado di stimare il valore dei loro asset intangibili.
È quanto ha appurato uno studio di Marsh and Liberty International Underwriters, l’edizione 2011 di Intellectual Property Survey Report. Tre quarti degli intervistati non sono stati in grado di quantificare il valore imputabile ad asset intangibili e alla reputazione aziendale della propria società. Questo nonostante il 70% dei rispondenti abbia indicato la protezione della proprietà intellettuale come uno degli elementi più significativi per l’innovazione della propria azienda.
La maggior parte delle imprese prese in esame dallo studio non ha incluso la proprietà intellettuale nei propri programmi di risk management e solo il 16% dei rispondenti ha acquistato una copertura assicurativa specifica.
Il rapporto evidenzia anche alcune differenze fra Stati Uniti ed Europa, suggerendo che al di là dell’Atlantico la questione viene presa più sul serio. Il 70% degli intervistati americani ritiene che i brevetti siano di alta o media importanza fra gli asset della propria azienda, contro il 56% delle imprese europee. Il 75% delle imprese europee percepisce il rischio di invalidazione di brevetti a causa di un procedimento giudiziario scarsamente importante, contro il 37% delle aziende americane.
Matthew Hogg, vice presidente della divisione asset strategici a Liberty International Underwriters, ha commentato: “La mancata protezione delle proprietà intellettuali di un’impresa può minare la stessa sopravvivenza di una società. La ricerca ha reso evidente che le imprese americane sono più sensibili rispetto a questo tipo di rischio di quelle europee. Si tratta di una questione che può avere un impatto sulla loro competitività a livello globale”.
Fonte: Commercial Risk Europe