Aspettando che il Parlamento partorisca quella nazionale, un esempio di buona politica, peraltro in una regione molto difficile ed in uno specifico contesto territoriale molto problematico, viene dalla provincia di Crotone.
La Giunta provinciale infatti, su proposta del presidente Stanislao Zurlo,ha recentemente deliberato l’istituzione dell’ Agenzia provinciale antifrodi sulla sinistrosità stradale, presso il Centro di monitoraggio della sicurezza stradale dell’Ente stesso.
La creazione di tale Agenzia, è finalizzata alla realizzazione di una banca dati provinciale sulla incidentalità che produce lesioni alle persone, allo scopo di consentire la catalogazione e la verifica di tale tipologia di eventi, che si verificano sul territorio crotonese.
Il tutto, per esclusive finalità di prevenzione,accertamento e repressione dei reati, a vario titolo connessi alle predette fattispecie.
La Provincia di Crotone ritiene che il fenomeno legato alla infortunistica stradale nel suo territorio, manifesti incongruenze rilevanti. Difatti, risulta essere la provincia italiana dove si registra la più alta percentuale di sinistri auto con lesioni, precisamente il 44% del totale accertato.
Il succitato Centro di monitoraggio della Amministrazione provinciale ha realizzato un software che consente direttamente all’ agente di pubblica sicurezza che rileva il sinistro stradale, l’immissione di questo, tramite una piattaforma on web dedicata, permettendo di condividere le informazioni caricate tra i soggetti autorizzati all’accesso al data base.
Francesco Barbieri, di UEA, si pone quindi un lecito interrogativo: “come mai una piccola Provincia del profondo sud, comunque, mette in piedi un’Agenzia antifrode sui sinistri auto, pur con tutti i suoi evidenti limiti di competenza, mentre il Parlamento ne discute da due anni, senza produrre un testo legislativo?
E peggio ancora, come mai il Governo si disinteressa completamente del fenomeno?
Non è che per caso potenti lobbies ostacolino un forte intervento normativo, volto ad un duro contrasto delle frodi assicurative e della conseguente spirale di crescita vertiginosa ed ingiustificata delle tariffe rc-auto, o dell’abbandono sistematico e diffuso di pezzi di territorio centro meridionale da parte di tutte le compagnie di assicurazione?
E dell’obbligo a contrarre cosa ne facciamo? Ed i principi costituzionali di eguaglianza in quale angolo li releghiamo? E tutte le perorazioni di principio sul necessario ed ineludibile contrasto alla criminalità organizzata dove le collochiamo? E gli inviti al riscatto civile, sociale ed economico delle aree più depresse del mezzogiorno a quale vento le affidiamo, affinché le disperda il più lontano possibile?
Insomma, in Parlamento chi sta tutelando chi?”