Rischiano sanzioni le compagnie assicurative che non alimentano in modo adeguato la banca dati sinistri dell’Isvap. Parola del presidente dell’Autorità di controllo sul settore, Giancarlo Giannini. Il numero uno dell’Isvap si è lamentato ieri del modo in cui le assicurazioni forniscono le informazioni da inserire nel cervellone gestito dall’Autorità. Uno strumento, la banca dati sinistri, a disposizione delle assicurazioni e delle forze di polizia, che da gennaio scorso si avvale di una nuova e più semplice modalità di consultazione, pensata proprio per renderlo più efficace nella lotta alle frodi. Il cervellone che raccoglie i dati sui sinistri accaduti in Italia negli ultimi anni, infatti, funziona già dal 2002, ma le troppo complesse modalità di interrogazione ne avevano finora scoraggiato l’uso.
Non solo, tra le novità introdotte a inizio anno ce ne sono anche alcune relative alla fase di alimentazione, come la possibilità di inserire informazioni più dettagliate sui sinistri e una riduzione dei tempi di pubblicazione dei dati. Ad esempio le compagnie possono ora segnalare quale carrozzeria o officina si è occupata delle riparazioni, fornire dati relativi allo studio di infortunistica che ha eventualmente assistito il danneggiato o indicare chi sia l’effettivo beneficiario del risarcimento. Un altro elemento innovativo è la possibilità per le compagnie di fornire informazioni sulla coerenza del danno. In altri termini le assicurazioni possono ora segnalare eventuali dubbi espressi dai periti in merito alla dinamica dei sinistri o mettere in evidenza il fatto che l’incidente è accaduto in un periodo che, secondo l’esperienza delle imprese, è statisticamente a rischio frode (15 giorni dalla stipula o 15 giorni dalla fine del contratto assicurativo).
Insomma tante novità, per mettere a disposizione del sistema assicurativo più informazioni utili a stanare i truffatori. Ma troppo spesso, secondo l’Isvap, questi dati non arrivano o sono inutilizzabili. «Far funzionare la banca dati sinistri, che è già a disposizione del settore, dovrebbe essere un imperativo anche per le compagnie. Perché per altri provvedimenti, come l’istituzione dell’Agenzia Antifrode, ad esempio, bisognerà aspettare ancora», ha detto Giannini. Il presidente dell’Isvap è quindi convinto che la banca dati gestita dall’Autorità possa effettivamente dare una mano nella lotta agli illeciti nella Rc auto, mentre sulla tanto chiacchierata Antifrode Giannini si limita a osservare: «Non è come era stata pensata all’inizio». Qualcosa per combattere il caro Rc auto si può dunque fare da subito e l’Isvap auspica che a ciò possa presto unirsi il concretizzarsi di almeno alcuni dei provvedimenti proposti al governo alla fine dello scorso anno, frutto del confronto con imprese e consumatori sul problema del caro polizza. «Siamo convinti che l’adozione dei provvedimenti segnalati nonché l’impegno delle imprese per il rafforzamento delle strutture preposte alla liquidazione dei sinistri porteranno benefici concreti e duraturi per i consumatori in termini sia di prezzo pagato che di servizio ricevuto», ha detto ancora il presidente dell’Autorità di vigilanza. Infine, una rassicurazione circa le ricadute possibili del riacutizzarsi della situazione greca sul sistema assicurativo italiano. «L’impatto sarà modesto, perché le compagnie italiane erano già poco esposte al momento dello scoppio della crisi e credo che ora lo siano anche meno». (riproduzione riservata)