La soluzione consentirebbe alla società dei Ligresti di non registerare minusvalenze A settembre previsto aumento di capitale
Continuano i lavori ai piani alti di Impregilo per organizzare il riassetto di Igli, la finanziaria che detiene il 29,9% del gruppo di costruzioni ed è partecipata con quote paritetiche da Gavio (33,3% tramite Argo Finanziaria), dai Benetton (33,3% in capo ad Autostrade per l’Italia) e dal gruppo Ligresti (FonSai 33,3%).
La compagnia assicurativa ha smentito l’intenzione di cedere la quota in Igli, eppure gli altri due soci sono pronti a formulare una proposta, che potrebbe essere presentata all’Ingegnere già entro la prossima settimana. Sono anni che il patto di sindacato di Igli si rinnova di anno in anno per le diverse posizioni tra i tre soci, ed è da tempo che il gruppo Gavio preme per rafforzare la presa sul gruppo. Finora Ligresti ha preferito mantenere lo status quo, eppure gli altri soci sono convinti che i tempi siano maturi per un cambiamento.FonSai è alle prese con una ristrutturazione che potrebbe rimettere in discussione le precedenti politiche industriali e implicare la valorizzazione delle partecipazioni più lontane dal core business. Benetton e Gavio sono dunque disposti a spartirsi la partecipazione in mano a FonSai e hanno in mente di proporre per il 33,3% di Igli (che equivale circa al 10% di Impregilo) una soluzione mista in contanti più azioni che valorizzi la quota (al lordo del debito) tra 80 e 100 milioni. La proposta di affiancare a una cifra cash un pacchetto di azioni (si tratterebbe di titoli Sias e Atlantia) garantirebbe a FonSai da un lato la possibilità di chiudere l’operazione senza incassare una minusvalenza e dall’altro consentirebbe (oltre alla possibile rivalutazione dei titoli) di incassare nel tempo i dividendi. L’idea dei soci di Igli è portare a termine l’operazione al più presto, possibilmente già entro la fine di maggio.
Gavio e Benetton guardano anche avanti e ipotizzano già la sottoscrizione di un nuovo patto di sindacato a due per la seconda fase dell’operazione. Nonostante si percepisca un clima abbastanza collaborativo (che potrebbe essere il preludio per un accordo) è però anche possibile che gli azionisti di Igli non trovino un’intesa. In ogni caso già in settembre arriveranno a scadenza alcuni prestiti, per far fronte ai quali gli azionisti potrebbero essere costretti a uno o più aumenti di capitale.
Intanto ieri, qualche ora prima della chiusura dei mercati, è arrivata la notizia che il tribunale del Riesame ha rigettato l’appello della procura di Napoli per il sequestro di 245 milioni (parte dei 750 milioni sequestrati nel 2007 e ora scongelati quasi completamente), somma relativa alla tariffa di smaltimento dei rifiuti incassata da Fibe e Fibe Campania. Il titolo ha subito reagito alla notizia, chiudendo con un rialzo del 3,1% a 2,3 euro dopo aver trattato in terreno negativo per quasi tutta la seduta. (riproduzione riservata)