Attenzione al territorio e gestione del business tradizionale. Così la Cassa di Risparmio di Genova (Carige) è riuscita a migliorare le performance nel primo trimestre di quest’anno. Nel periodo gennaio-marzo la banca presieduta da Giovanni Berneschi, che conta 668 filiali e 439 agenzie assicurative in Italia, ha registrato una raccolta totale di 51,1 miliardi (+9,9%), mentre gli impieghi alla clientela sono stati 25,2 miliardi (+10,2%). L’utile netto è salito a 37 milioni (+15,3% rispetto al primo trimestre del 2010). Tali dati confermano la solidità patrimoniale e strutturale della banca ligure, che ha un Core Tier 1 del 5,9%, un Tier 1 del 6,6% r un Total Capital ratio del 9%. «La gestione del gruppo nella prima parte dell’anno si è svolta in un contesto economico-finanziario di difficoltosa uscita dalla recessione e caratterizzato da una sostanziale stagnazione dei consumi delle famiglie e da una scarsa domanda di investimenti da parte delle imprese», si legge in una nota diffusa ieri da Carige. In questo difficile scenario l’istituto genovese «ha ulteriormente sviluppato la propria tradizionale attività di intermediazione radicata sul territorio». Per quanto riguarda le previsioni per il resto dell’anno, l’istituto conta «proseguire il percorso di espansione attraverso la crescita del core business, la costante attenzione ai profili di rischiosità e il recupero di efficienza». A Piazza Affari ieri il titolo Carige ha chiuso in rialzo dell’1% a 1,62 euro per azione.