L’obiettivo è diventare uno dei principali operatori di bancassicurazione in Italia. E per raggiungere questo traguardo Cardif, il polo assicurativo del gruppo Bnp Paribas, non risparmia energie, pronto a competere ad armi pari con concorrenti agguerriti e a mettere mano al portafoglio per realizzare le acquisizioni strategiche.
Il suo nome è circolato tra i pretendenti che sono arrivati alle battute finali per accaparrarsi la partnership assicurativa con la Banca popolare di Milano, finita poi nella mani di un’altra francese, Coveà. Ma nonostante l’operazione con Bpm sia sfumata, in questo ultimo anno e mezzo Cardif è riuscita comunque a muovere le pedine giuste per conquistare una posizione di tutto rispetto nel mercato della bancassicurazione italiana, e non sembra ancora accontentarsi. Quando tutte le operazioni aperte saranno concluse, il portafoglio in Italia arriverà a 3,2 miliardi di premi, con polizze che andranno dalla protezione ai Danni, fino al risparmio. Del resto in Italia Cardif ha da sempre una posizione di leadership assoluta nel segmento dell’assicurazione a protezione della persona, in particolare nella creditor protection (le polizze legate per esempio ai finanziamenti, come le coperture in caso di perdita di lavoro), ma ora il suo raggio d’azione è destinato ad allargarsi. «Stiamo lavorando per affermarci anche nei segmenti di protezione dei beni e risparmio, grazie all’apporto di Ubi Assicurazioni e alla prossima acquisizione di Bnl Vita. Puntiamo a diventare uno dei principali bancassicuratori del Paese».
Nel 2009 Cardif aveva addirittura rischiato di veder calare la penetrazione in Italia, quando Intesa Sanpaolo aveva deciso di rilevare il 100% della joint venture detenuta in Centrovita. Un’azienda che valeva poco meno di un miliardo di premi e che è uscita definitivamente dal perimetro Cardif a settembre dello scorso anno, quando l’alleanza è stata sciolta. Ma come detto la compagnia francese in questi mesi non è rimasta con le mani in mano: prima è arriva la firma per l’operazione con Ubi Assicurazioni, realizzata insieme a Fortis tramite Bnp Paribas Assurance, per vendere nelle 2 mila filiali di Ubi prodotti assicurativi Danni (nel 2010 la raccolta è stata di 212 milioni, 53 dei quali di pertinenza del gruppo Bnp Paribas); poi è stato anticipato il passaggio di mano del 51% di Bnl Vita da Unipol a Cardif. Lo scorso aprile Bnp Paribas ha esercitato infatti l’opzione di acquisto sul 51% che sarebbe scaduta quest’estate, garantendosi così l’accesso alle oltre 900 filiali del gruppo a un prezzo di 325,2 milioni. Un giro d’affari che nel 2010 ha fruttato polizze per 2,5 miliardi di euro. L’acquisizione, per cui si attende ora il via libera delle autorità competenti, sarà realizzata tramite Cardif Assicurazioni. E si sta già lavorando per semplificare ulteriormente l’assetto partecipativo con il passaggio anche del 49% restante dalla filiale di Milano di Bnp Paribas a Cardif.
Intanto, guardando ai risultati 2010, la compagnia è riuscita a tenere la rotta nonostante il mercato di riferimento di quello che è ancora il business principale, ovvero il credito al consumo, sia in un momento difficile: «Anche nel 2010 c’è stato un calo delle erogazioni del credito al consumo di circa 5% e il tasso di disoccupazione è aumentato all’8,6%, ma Cardif è riuscita a chiudere l’anno con premi in crescita del 15% e un margine operativo lordo di 42 milioni», conclude Fumagalli. (riproduzione riservata)