Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Forte della leadership di mercato, Generali Italia si candita a essere «partner del Paese» in un’alleanza pubblico-privato per contribuire alla crescita e affrontare le grandi sfide sociali: dall’invecchiamento della popolazione alle pensioni pubbliche inadeguate, passando per la sanità in difficoltà e l’emergenza climatica crescente. Nel corso dell’evento organizzato ieri a Roma e intitolato «Generali, partner del Paese» il country manager e ceo di Generali Italia Giancarlo Fancel ha sottolineato il fatto che «la compagnia già oggi è il riferimento per oltre 11 milioni di italiani, ovvero una famiglia su tre e un’impresa su quattro. È una delle principali casseforti con più di 150 miliardi di euro di masse in gestione tra risparmio, investimenti e fondi pensione garantendo supporto all’economia reale con 50 miliardi di investimenti in emittenti e asset italiani».
La Cina ha presentato un piano per rafforzare i servizi finanziari per le imprese basate sulla tecnologia, nell’ambito degli sforzi del Paese per promuovere progressi integrati nell’innovazione tecnologica e industriale. Il piano, emanato congiuntamente dall’Amministrazione Nazionale di Regolamentazione Finanziaria (National Financial Regulatory Administration), dal Ministero della Scienza e della Tecnologia e dalla Commissione nazionale per lo sviluppo e la riforma (National Development and Reform Commission), delinea le misure per potenziare i servizi finanziari, tra cui la creazione di un meccanismo di servizio, la fornitura di prodotti, i servizi specializzati e le capacità di controllo del rischio.
Le imprese sono tenute alla stipula della polizza a copertura dei danni da calamità naturali ed eventi catastrofali anche qualora non siano proprietarie di terreni, immobili, impianti, macchinari od attrezzature industriali o commerciali, ma impieghino detti beni per l’esercizio della propria attività a qualsiasi altro titolo, quale ad esempio la locazione o il leasing. E’ il contenuto di una delle FAQ (risposte alle domande frequenti) pubblicate dal ministero delle imprese e del made in Italy sul sito istituzionale, per chiarire i dubbi sull’applicazione della legge sull’obbligo di stipula delle “polizze catastrofali” (legge n. 213/2023, art. 1, commi 101 e seguenti, e relativo decreto attuativo, n. 18/2025).
. In caso di intervento chirurgico più complesso e invasivo rispetto a quello inizialmente programmato e concordato, effettuato senza adeguata informazione e consenso del paziente, in assenza di situazioni di urgenza, non grava sul paziente l’onere di provare che se fosse stato informato avrebbe rifiutato tale intervento. Al contrario, è onere della struttura sanitaria dimostrare che il paziente avrebbe prestato il consenso al più invasivo intervento. Lo ha stabilito la Cassazione, con ordinanza 1443/2025. La ricorrente programmava un intervento di plastica gastrica antireflusso con anastomosi gastro-digiunale. I medici eseguivano un intervento molto più invasivo senza che vi fosse una condizione di emergenza. Tale operazione rendeva addirittura necessario un secondo intervento.
Il giudizio davanti alla Corte dei conti cambia pelle. E imbocca la strada della compliance. Arriva lo scudo per i politici che adottino atti già vistati o sottoscritti dagli uffici tecnici o amministrativi: saranno considerati sempre in buona fede (fino a prova contraria) tranne che nei casi di dolo o quando decidano di procedere comunque nonostante “pareri formali, interni o esterni, di contrario avviso”. Il risarcimento del danno erariale non potrà superare il 30% del danno accertato e il tetto delle due annualità di retribuzione del pubblico dipendente. Il danno si potrà prescrivere più facilmente perché la decorrenza della prescrizione quinquennale scatterà dalla data in cui si è verificato il fatto dannoso, indipendentemente dal momento in cui l’amministrazione o la Corte dei conti siano venuti a conoscenza del danno. Sono solo alcune delle tante novità contenute nella proposta di legge dell’ex capogruppo di Fdi alla Camera Tommaso Foti (oggi ministro con delega al Pnrr) votata martedì notte dalle commissioni affari costituzionali e giustizia della Camera che ieri hanno dato mandato ai relatori Sara Kelany (Fdi) e Pietro Pittalis (Forza Italia).
Generali e Ferrari sono i marchi italiani di maggior valore nel 2025: il gruppo assicurativo e la scuderia di Maranello hanno infatti raggiunto le prime due posizioni del ranking di Brand finance Italy 2025, una classifica che prende in considerazione il valore generato da immagine e reputazione. E se, da un lato, Generali raggiunge i 15,2 miliardi di euro (+41%) e Ferrari i 12,9 miliardi (+31%), dall’altro c’è Gucci che perde il gradino più alto del podio fermandosi al terzo posto con 10,2 miliardi di euro (-27%).
Defiscalizzazione«importante» del welfare aziendale per sostenere i salari, obbligatorietà della previdenza complementare ai giovani per puntellare le loro pensioni. Dall’evento “Generali Partner del Paese”, il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon ha anticipato alcune misure che verranno presentate in una mozione al congresso della Lega e che potrebbero finire in un decreto. Attaccando poi «la demagogia del salario minimo della sinistra», già affossato lo scorso inverno. «La previdenza complementare può essere fondamentale per dare equilibrio al sistema pensionistico di domani – ha aggiunto – dobbiamo ragionare sull’obbligatorietà per i giovani, devono pensare al futuro».