Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Chi ha avuto modo di conoscerlo sa che Francesco Gaetano Caltagirone ha tante qualità, ma la pazienza gli fa un po’ difetto. E si vede anche dal contenuto della recente intervista rilasciata al Sole 24 Ore, in cui spara ad alzo zero contro la progettata joint venture con Natixis per la creazione di un polo di asset management leader in Europa e nono al mondo. Ponendo tutta una serie di rilievi e domande sulla economicità e liceità societaria e politica dell’operazione. Se avesse avuto un po’ di pazienza e si fosse fatto stampare il contenuto del sito Generali Investments Holding e Natixis (www.generali.com/it/media/Generali-Natixis), già in linea da alcuni mesi, tutti i dubbi che ha esposto avrebbero avuto una risposta. Ecco una ricostruzione basata su dati online disponibili per tutti.
Le assicurazioni svizzere Baloise ed Helvetia hanno annunciano la fusione. La nuova società si chiamerà Helvetia Baloise, impiegherà 22.000 collaboratori e avrà un volume di premi lordi di 8,6 miliardi di franchi nel ramo Vita e 11,5 miliardi di franchi nel Danni. Con una quota di mercato del 20% sarà il secondo gruppo assicurativo svizzero (alle spalle di Zurich) e il più grande datore di lavoro nel settore. Nella Penisola solo qualche giorno fa come nuovo rappresentante generale di Helvetia è stato chiamato Robert Gauci, che tra le altre cose è stato top manager in Metilife e Axa e si insedierà il 1° luglio. Nel Paese l’operazione non crea contrapposizioni tra i due gruppi. Baloise, che in passato operava in Italia tramite Norditalia, è uscita dal mercato tricolore nel 1997, quando vendette le attività a Carige (poi entrate nel gruppo Athora). Ma sul mercato circolano voci di un possibile riassetto di Helvetia in Italia, dove il gruppo opera tramite Helvetia Italia Assicurazioni nel ramo Danni oltre che attraverso Helvetia Vita.
Generali Investments lancia il Generali Private Credit Secondaries Fund in collaborazione con Partners Group, una delle più grandi aziende nel settore dei mercati privati a livello globale. Il fondo, primo di questo genere per Generali Investments, investirà in una vasta gamma di transazioni nel mercato secondario del private credit a livello globale per generare rendimenti competitivi in relazione al rischio. Costituito in Lussemburgo da Generali Investments Luxembourg, è strutturato come dondo di investimento alternativo riservato ed è disponibile per gli investitori professionali in Europa, Medio Oriente e Asia.

Oggi, o forse più verosimilmente domani, toccherà al Banco Bpm fare la sua mossa. Il cda di Piazza Meda, infatti, si riunirà per la presa d’atto e concordare una comunicazione a ridosso dell’ops ostile di Unicredit, offerta che era prevista partire lunedì. Poi l’intervento del governo con i paletti del Golden power ha fatto deragliare i piani di Andrea Orcel. Il board della banca guidata da Giuseppe Castagna ha tempo fino a due giorni prima dell’avvio dell’offerta per pronunciarsi. E se verrà riunito giovedì, come è probabile, sarà un giorno impegnativo per le cronache finanziarie italiane, dato che nella stessa giornata a Trieste è in programma l’assemblea di Generali che dovrà rinnovare il consiglio di amministrazione. In campo c’è Mediobanca, azionista del 13,1% del Leone, con l’unica lista di maggioranza e che ricandida il tandem Philippe Donnet-Andrea Sironi, rispettivamente come ceo e presidente. E poi la lista di minoranza lunga di Caltagirone (6 candidati), contrario alla joint venture sul risparmio con Natixis, e poi i fondi.