I disastri naturali e gli eventi meteorologici estremi non modellizzati sono diventati una minaccia globale per la redditività finanziaria dei progetti di energia rinnovabile, secondo il nuovo rapporto Known Unknowns, pubblicato da GCube Insurance.
Basato su un ampio database di sinistri a livello globale, lo studio rivela che i rischi climatici non sono più un’esclusiva degli Stati Uniti. Regioni come l’Europa, il Medio Oriente e l’Australia stanno registrando un aumento significativo delle perdite legate a eventi estremi.
Il rapporto analizza l’aumento delle perdite dovute alla grandine e agli incendi negli Stati Uniti, con eventi che hanno superato i 300 milioni di dollari di danni assicurati. Inoltre, limiti di copertura più restrittivi e franchigie in aumento rendono difficile il finanziamento di nuovi progetti. Ma nel 2024 l’Europa ha subito perdite senza precedenti sugli asset rinnovabili a causa di eventi meteorologici estremi e ha vissuto il secondo anno più costoso di sempre per quanto riguarda i danni da inondazioni, che hanno incrementato sia la frequenza che la gravità dei sinistri.
Il Medio Oriente, storicamente considerato un ambiente benigno, si trova ora ad affrontare rischi climatici crescenti. Il rapporto avverte che per proteggere i progetti sono necessarie misure strutturali e non soluzioni temporanee.
Solo in Australia, le perdite attuali rimangono basse, ma l’espansione in nuove regioni aumenta l’esposizione a incendi, cicloni e tempeste di grandine.
Il rapporto avverte anche della crescente difficoltà di ottenere finanziamenti per i progetti, soprattutto negli Stati Uniti, a causa dell’aumento dei costi assicurativi e delle esclusioni di copertura.
“Abbiamo visto progetti in aree a rischio di inondazioni la cui polizza escludeva totalmente questo rischio, rendendoli impraticabili per il finanziamento”, ha dichiarato Cécile Luciano, direttore di Structured Energy Finance presso NORD/LB, che ha partecipato al rapporto. “Questo costringe gli sviluppatori a cercare alternative in altri mercati, rendendo i progetti più costosi e ritardandoli. È quindi essenziale che l’assicurabilità sia garantita in una fase iniziale, anche prima della definizione dell’assicurazione della costruzione”.
Alla luce di questa situazione, diventa necessario colmare il gap nella gestione del rischio. Tra le soluzioni proposte dallo studio l’aggiornamento dei modelli di rischio meteorologico, il miglioramento della progettazione degli asset per resistere alle condizioni estreme e una maggiore collaborazione per mantenere la redditività a lungo termine dei progetti.