di Leandro Giacobbi.
L’8 aprile 2025 Giovanni Liverani, Presidente di ANIA, è stato invitato alla Camera dei deputati, presso la VIII Commissione (Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici), per discutere la conversione in legge del decreto 31 marzo 2025, n. 39. Il decreto prevede l’obbligo assicurativo per i rischi catastrofali, con decorrenza dal 1° ottobre 2025 per le medie imprese e dal 1° gennaio 2026 per le piccole e microimprese.
Questo decreto introduce un’operatività differita rispetto al 31 marzo 2025, data originariamente stabilita dal Decreto Ministeriale n. 18 del 30 gennaio 2025. Durante l’audizione, il Presidente Liverani ha dichiarato comprensibile la scelta del Governo, pur sottolineandone alcuni rischi. Il differimento, ha sostenuto Liverani, permetterà agli imprenditori di approfondire le soluzioni assicurative proposte, ma vi è stata anche un’esortazione alle micro e piccole imprese italiane a non attendere l’ultimo momento per avviare la ricerca delle opzioni migliori, già ampiamente disponibili per tutte le categorie.
Tuttavia, proprio questa scarsa diffusione delle coperture assicurative tra le imprese italiane, evidenziata dal Presidente, solleva più di un interrogativo sulla reale capacità del mercato assicurativo di assorbire una domanda così rilevante in termini di volumi. La necessità di colmare questo divario in così poco tempo avrebbe rappresentato una sfida significativa, pressoché impossibile, sia per il settore assicurativo, che avrebbe dovuto adattare le proprie infrastrutture e offerte, sia per le imprese, chiamate a modificare le proprie strategie di gestione dei rischi.
In questo scenario, Liverani ha richiamato l’attenzione sulla necessità di un coordinamento tra il settore pubblico e privato per cui la polizza assicurativa rappresenti lo strumento di protezione fondamentale per garantire la resilienza del tessuto imprenditoriale italiano e dell’intera collettività.
Nel corso dell’audizione il Presidente ha ricordato come il nostro territorio sia particolarmente soggetto a eventi estremi quali alluvioni, terremoti e smottamenti, ma anche siccità, bombe d’acqua e grandine; eventi di notevole gravità soprattutto pe le micro, piccole e medie imprese, che dovrebbero portare tutti i settori produttivi a ricorrere a strumenti di trasferimento e mitigazione del rischio e a modelli che garantiscano la continuità aziendale.
In sintesi, ANIA ha accolto positivamente l’invito, imposto all’industria assicurativa, di assumere un ruolo attivo nella gestione del rischio catastrofale, condividendo che in questo nuovo scenario non si possa più fare affidamento solo ad un eventuale risarcimento pubblico, in quanto le imprese di assicurazione saranno in grado di assicurare una rapida ripartenza con indennizzi tempestivi e adeguati.
Dopo queste premesse, il Presidente di ANIA ha richiesto alla Commissione Parlamentare che l’impianto normativo non debba essere in alcun modo modificato per consentire al mercato delle imprese assicurative e alle imprese del nostro tessuto produttivo di ridurre la loro esposizione ai rischi catastrofali e in questo modo irrobustire il nostro sistema produttivo aumentandone la competitività sui mercati globali.
Alcuni aspetti del nuovo Regolamento hanno alimentato un acceso dibattito tra gli addetti ai lavori. Fenomeno che, in ambito normativo, non è un segnale positivo, poiché sembra riflettere l’assenza di una dialettica virtuosa tra politica e impresa, necessaria a ridurre al minimo i disagi inevitabili e i costi aggiuntivi che ne derivano.
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