Gli attacchi diretti dell’Iran contro Israele aumentano il rischio di una forte escalation del conflitto. Da un punto di vista geopolitico, sebbene l’attacco missilistico dell’Iran contro Israele apra una nuova fase di confronto tra Stati, i segnali avanzati e il coordinamento supportano l’ipotesi di base di S&P Global Ratings, secondo cui il conflitto non si trasformerà in una vera e propria guerra regionale.
S&P prevede che la guerra tra Israele e Hamas continuerà nel 2024 e che ne Gaza rimarrà l’epicentro, con continue pressioni su Israele (AA-/Negativo/A-1+) da parte dell’Iran (senza rating) e dei suoi proxy. I rischi per gli assicuratori permangono e saranno monitorati in futuro. Tuttavia, gli assicuratori israeliani, quelli della regione del Golfo e quelli europei non sono al momento impattati in modo sostanziale.
Player assicurativi europei
S&P ritiene che l’esposizione diretta degli assicuratori stranieri a Israele attraverso le attività di assicurazione e riassicurazione sia relativamente irrilevante e non dovrebbe influire sui rating degli assicuratori stranieri. Sebbene non sia nello scenario di base, S&P rileva il rischio che un eventuale allargamento del conflitto possa influenzare i mercati dei capitali e, di conseguenza, gli investimenti degli assicuratori stranieri. Ad esempio, gli assicuratori europei investono in titoli di Stato europei, obbligazioni senior bancarie con rating elevato, azioni quotate e non quotate, immobili e altri investimenti. Il forte movimento dei mercati dei capitali all’inizio del 2020 ha avuto un effetto più rilevante sulle eccedenze di capitale degli assicuratori europei rispetto alle perdite assicurative e riassicurative di quell’anno.
Player assicurativi dell’area del Golfo
S&P prevede che le condizioni di credito peri player assicurativi oggetto di rating nei Paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo (CCG) rimarranno sostanzialmente stabili nel 2024, sostenute da solide riserve di capitale e da adeguate prospettive di crescita e di utili. La maggior parte degli assicuratori del CCG oggetto di rating – molti dei quali sono tra le maggiori entità del mercato – sono ben capitalizzati; ciò supporta i robusti rating di solidità finanziaria assegnati loro da S&P.
Un conflitto su larga scala tra gli Stati del Medio Oriente non rientra nello scenario di base di S&P. Nella view dell’agenzia di rating, tale conflitto sarebbe economicamente, socialmente e politicamente destabilizzante per l’intera regione, compresi i mercati assicurativi. Le prospettive di crescita e gli utili degli assicuratori regionali potrebbero essere influenzati negativamente dagli effetti macroeconomici negativi sul commercio, sui flussi finanziari e sul turismo. Se, contrariamente alle aspettative di S&P, si sviluppasse un conflitto più ampio o prolungato, l’agenzia prevede che i rating da essa assegnati sui player assicurativi con una capitalizzazione più debole o con un’esposizione significativa ad attività ad alto rischio potrebbero essere messi sotto pressione.
Player assicurativi israeliani
Nonostante il conflitto in corso e la più ampia instabilità politica ed economica, al momento S&P non prevede di rivedere i propri rating assicurativi in Israele. Il governo israeliano ha predisposto un programma che coprirà le perdite assicurative sulle proprietà direttamente collegate alla guerra e le richieste di risarcimento delle assicurazioni militari sulla vita; gli assicuratori stessi non copriranno questi rischi. L’effetto più significativo di un conflitto prolungato potrebbe essere quello sui portafogli di investimento degli assicuratori, che tuttavia si sono ripresi rapidamente dopo l’attacco iniziale di Hamas a Israele nell’ottobre 2023.