Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

Trovare la soluzione, anche questa volta, non sarà facile. Tutto ruota intorno a un pool, un consorzio cui dovrebbero aderire le assicurazioni del Paese per condividere tra loro parte del rischio e rispondere alla richiesta del governo di coprire le imprese italiane da terremoti e alluvioni, ma anche da esondazioni e frane. La questione è quelle delle polizze catastrofali che la legge di bilancio 2024 ha reso obbligatorie per le imprese (escluso il settore agricolo già regolato da un apposito fondo) a partire dal 31 dicembre 2024, ma la sfida è tutt’altro che semplice considerando le enormi cifre in gioco e i rischi che le perdite legate ad eventi naturali continuino ad aumentare insieme al cambiamento climatico. Con le assicurazioni che, sulla questione pool, sembravano avere interessi divergenti tra grandi (Generali e Unipol in particolare), che nel settore hanno già una base dati e un’attività rilevante, e le imprese più piccole che difficilmente riusciranno a offrire la nuova polizza richiesta dal governo, che ha stabilito l’obbligo di stipula da parte delle compagnie, senza un consorzio che includa la forza delle big. Una piccola-media assicurazione, magari concentrata dal punto di vista geografico, rischierebbe di fallire per una frana o un’alluvione che dovesse verificarsi nei suoi territori di riferimento.
Entro il 30 aprile banche, Poste, reti e consulenti finanziari indipendenti devono inviare ai propri clienti (per posta, email o nelle sezioni riservate dei siti Internet) il rendiconto annuo dei costi sostenuti per i loro investimenti, quindi in questo caso il bilancio è sul 2023. Si tratta di un documento, voluto dalla normativa europea Mifid II, che in poche pagine dovrebbe dare una sintesi delle commissioni complessive pagate sia in euro che in percentuale, e il loro impatto sui rendimenti ottenuti nei 12 mesi. Costi e oneri degli strumenti finanziari e dei servizi d’investimento vanno indicati almeno in forma aggregata (si veda esempio in pagina). Per i fondi, ad esempio, queste voci comprendono le spese correnti, come le commissioni di gestione, ma anche quelle di performance, di ingresso e uscita. E dovrebbe essere indicato anche il carico fiscale. Il tutto, spiega la Consob, nel rispetto del principio generale secondo cui le informazioni indirizzate alla clientela devono essere corrette, chiare e non fuorvianti. Questi dati possono essere approfonditi rivolgendosi al proprio consulente, banca o sim: «I risparmiatori hanno la facoltà di chiedere il rendiconto in forma analitica per avere un dettaglio ulteriore rispetto al rendiconto in forma aggregata.
In tempi d’inflazione elevata e crescita economica incerta il rendimento atteso non è più l’unica metrica con cui scegliere i propri investimenti. Anche perché un’offerta sempre più vasta, globale e tecnologicamente avanzata ha portato con sé opportunità a basso costo in grado di sfidare il tradizionale modello europeo (e italiano in primis) fatto di fondi comuni distribuiti dal canale bancario.
Polizze e previdenza. Se da una parte la ricerca del low cost è un’esigenza sempre più diffusa è anche vero, dall’altro lato, che non tutti i prodotti d’investimento si prestano a un abbassamento radicale dei prezzi. Gli esempi più eclatanti sono rappresentati dai prodotti pensionistici e assicurativi: per loro natura, vista la finalità di protezione del patrimonio e costruzione di un’integrazione all’assegno pubblico, si prestano maggiormente a una gestione attiva. Anche se di recente il ceo di Blackrock, Larry Fink, nella consueta lettera annuale agli azionisti ha proprio parlato della necessità di ampliare sempre più l’uso degli Etf nei prodotti previdenziali, proprio per un tema legato all’abbassamento dei costi.
A Roma, nel quartier generale del gruppo Caltagirone, avranno visto con favore il clamoroso ribaltone dopo un anno di mandato al vertice della Fondazione Crt, con le dimissioni del presidente Fabrizio Palenzona. C’è da scommetterci, visto che già prima di insediarsi sulla tolda di comando della terza fondazione italiana di origine bancaria per patrimonio, l’ex politico e vicepresidente di Unicredit andava predicando la neutralità da investitore istituzionale di Crt. Soprattutto nello scontro per la governance di Generali fra i poteri forti Mediobanca e De Agostini da una parte e Francesco Gaetano Caltagirone e Leonardo Del Vecchio dall’altra.
Il regime fiscale della previdenza complementare è particolarmente agevolativo, in ragione della finalità sociale che essa persegue. Quali sono i vantaggi che sono connessi alla adesione di un fondo pensione? In vista della stagione delle dichiarazioni dei redditi, MF-Milano Finanza ne ha parlato con Flavio De Benedictis, esperto di fiscalità della previdenza complementare e consulente Mefop, la società costituita dal Mef per lo sviluppo dei fondi pensione.
Stop alle pensioni anticipate, che producono una spesa sempre più alta: più 5,8% nel 2024. Spesa che si accompagna ad una transizione demografica, la quale, come indicato nel Def (documento di economia e finanza), approvato dal Consiglio dei ministri il 9 aprile scorso, potrà essere “solo parzialmente compensata dall’innalzamento dei requisiti minimi di accesso al pensionamento”, finalizzato ad arginare la spesa pensionistica. Ritorno alla legge Fornero. Occorre abbandonare il vario “sistema di quote” adottato negli ultimi anni per tornare all’impostazione della legge Fornero. Ma non solo. Alla spesa e alla transizione demografica si aggiunge anche la stagnazione dei salari (dipendenti) e dei redditi (autonomi) che non potrà che incidere sull’equilibrio del sistema pensionistico.
  • Le opportunità di FlexInvest Classic
Zurich FlexInvest Classic è un contratto assicurativo di tipo multiramo a vita intera e a premio unico. E’ stato pensato per ricercare un obiettivo di investimento tramite l’impiego dei premi, alternativamente in una delle quattro Linee Guidate composte da fondi armonizzati appartenenti a segmenti del mercato obbligazionario, azionario, bilanciato e di
tipo flessibile, con un’allocazione variabile su base trimestrale (tramite un’operazione eventuale di ribilanciamento) ed eventualmente, per un massimo del 40% di ogni premio, nella gestione separata Zurich Flex, il cui capitale viene aggiornato ogni anno sulla base dei rendimenti prodotti; tale aggiornamento potrà risultare anche di importo negativo, in quanto non è previsto un rendimento minimo garantito.

Oltre il 70% della forza lavoro mondiale si trova ad affrontare rischi concreti per la salute a causa delle variazioni climatiche. È quanto emerge da un recente report dell’Ilo (Organizzazione internazionale del lavoro), secondo quanto si legge dalla nota diffusa dalla federazione nazionale delle professioni tecniche, della prevenzione e della riabilitazione. «Un dato sconcertante rivela che attualmente nel mondo 1,6 miliardi di lavoratori sono esposti alle radiazioni ultraviolette, conseguenza diretta dell’incremento della temperatura globale», fanno sapere ancora dalla federazione. Ogni anno, inoltre, si contano circa 19 mila decessi legati a malattie della pelle derivanti dall’attività lavorativa, a esclusione dei casi di melanoma.

corsera

L’opa di Unipol su UnipolSai è arrivata a conclusione. Sulla base dei risultati ancora provvisori è stato portato in adesione il 9,717% del capitale, pari al 65,656% delle azioni oggetto dell’offerta. Incluse le azioni proprie (0,006%) e quelle che già deteneva (85,194%), Unipol arriva al 94,917% di UnipolSai e scatta l’opa obbligatoria. Entro il 2 maggio si conosceranno i risultati definitivi.

Tra i dieci criminali più ricercati (most wanted) dall’Fbi c’è una sola donna. Si chiama Ruja Ignatova, 46 anni, bulgara. Ignatova era al centro di un elaborato schema Ponzi piramidale, chiamato One Coin. Uno schema transnazionale che ha cubato 4 miliardi di dollari in criptovalute. Non sorprende che sia in cima a quella lista di latitanti speciali. Negli Stati Uniti infatti queste fattispecie di reato sono tra le nove considerate “strategiche” dal Bureau. Quando poi il crimine dei colletti bianchi si consuma grazie all’utilizzo di meccanismi tipici della realtà cripto, allora l’Fbi inserisce il turbo. In Italia, in attesa che a giugno entri in vigore il regolamento MiCar, non funziona così. Non esiste un reato tipicizzato in una fattispecie. Esiste la truffa (reato poco più che bagatellare) e l’abusivismo finanziario, cui spesso viene sovrapposto quello di riciclaggio e autoriciclaggio.