Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Messina (Intesa): Il modello della nostra banca si basa su risparmio e assicurazioni. In 35 anni «quello che è rimasto uguale è la necessità di garantire fiducia e reputazione. Ed è questo il vero fattore distintivo e lo rimarrà in futuro». Così l’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, alla serata evento per il compleanno di MF-Milano Finanza, durante il quale gli è stato consegnato il riconoscimento come «Miglior Banchiere d’Italia, per il suo contributo alla crescita e alla solidità etica e sociale del mondo del credito».
Luca de Meo è arrivato sul palco allestito a Palazzo Mezzanotte con un videomessaggio per ritirare il tributo MF35 per «il suo altissimo contributo allo sviluppo dell’industria italiana ed europea, nel solco di Sergio Marchionne». «Oggi ci troviamo di fronte a una sfida importante, quella di reinventare il modello industriale europeo, quindi vedo tutto ciò come un incoraggiamento a continuare a trasformare portando avanti nuovi modelli di business. L’Italia e l’Europa non possono diventare un museo a cielo aperto. Se togliamo l’industria i pilastri del nostro modello sociale e della nostra prosperità sono messi in discussione per noi e per chi verrà dopo di noi, quindi c’è ancora molto molto da fare. Dobbiamo investire, innovare, reinventarci per rimanere leader nella transizione che il mondo sta vivendo».
«Poste Vita è stato un successo inaspettato. L’intuizione fu quella di capire che nell’offerta di Poste mancavano servizi assicurativi garantiti e di lungo respiro». Lo ha dichiarato Maria Bianca Farina, presidente di Ania, l’associazione che rappresenta il settore assicurativo in Italia, intervenendo al gala dinner che ha celebrato i 35 anni del quotidiano MF. Farina da oltre 20 anni occupa posizioni di responsabilità in società del gruppo Ina-Assitalia e del gruppo Generali
Il Parlamento Europeo approva i testi su Basilea 3 e sulla gestione delle crisi. Congelate le variazioni di prezzo dei titoli di Stato nei bilanci delle banche fino al 2025. Per Mediobanca non ci sarà pressione a cedere quote in Generali grazie alle modifiche sul Danish Compromise. Sconto per le vendite ingenti di npl. Requisiti sulle cripto
Arriva una stretta sui crimini ambientali, spesso commessi all’ombra di attività legali e terreno d’affari per le ecomafie, come conferma l’ultimo rapporto di Legambiente. Con la nuova direttiva sulla tutela penale per l’ambiente, in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta dell’Unione Europea, si mette fine a un’attesa che durava da 16 anni, anche sulla spinta della transizione energetica, e si allarga il catalogo dei reati.
I «disincentivi» alla lista del consiglio di amministrazione per il rinnovo della governance societaria, previsti dal ddl Capitali, rappresentano una «deviazione dalle migliori pratiche interazionali». Il presidente di Generali, Andrea Sironi, aprendo a Trieste i lavori dell’assemblea 2024 dell’assicurazione, ha preso ieri una posizione netta su una questione delicata, destinata a entrare nel vivo nei prossimi mesi è stato. In ballo, come noto, c’è il rinnovo degli organi della compagnia ad aprile dell’anno prossimo e se le nuove norme del ddl Capitali diventassero operative, dando più potere alle minoranze, gli equilibri tra gli azionisti di Generali potrebbero cambiare considerevolmente. Ieri l’assemblea della compagnia di Trieste ha approvato tutti i punti all’ordine del giorno, tra cui il bilancio 2023, la distribuzione di un dividendo di 1,28 euro, le politiche di remunerazione e un piano di acquisto di azioni proprie per 500 milioni. Oltre ad una serie di ritocchi alla governance che rendono tra l’altro facoltativa la figura del vice presidente. Tutte votazioni che hanno ottenuto il consenso di oltre il 90% del capitale ma all’appello, come detto, mancavano i due principali azionisti privati, mentre c’era Crt, che nel frattempo sarebbe salita all’1,92% del capitale del Leone.
L’ufficio delle Nazioni Unite per la riduzione del rischio di disastri ha calcolato che negli ultimi vent’anni sono raddoppiate a livello globale le alluvioni e che la frequenza delle tempeste è aumentata del 40%. Altre fonti avvertono del pericolo prospettico dell’aumento dei livelli del mare e di altri fenomeni meteo estremi a elevato impatto sul sistema economico, per esempio agricoltura e conseguenze nel lungo termine del possibile mutamento della Corrente del Golfo, causa più acqua dolce per deglaciazione, che mitiga le temperature invernali in Europa creando un rischio di raffreddamento dell’area nell’ambito di un riscaldamento globale. Sul lato delle soluzioni di mitigazione del rischio climatico si nota, sul piano planetario, una lentezza delle politiche decarbonizzanti, qualora queste fossero un vero rimedio, e un crescente pessimismo della scienza che le invoca sui tempi della loro applicazione da parte degli Stati. Pertanto, nel presente, sta emergendo la sensazione che il mutamento climatico eccederà le capacità di contenerlo. Da un lato, è razionale attendere migliori misurazioni delle tendenze: tema in discussione nella ricerca (Teoria dei segnali) che si occupa di definire i tempi e gli indicatori giusti per la misurazione dei fenomeni ambientali. Dall’altro, appare altrettanto razionale iniziare a definire meglio le politiche di ecoadattamento e il loro profilo finanziario sia sul piano dei bilanci pubblici sia su quello degli investimenti privati.

Se l’intelligenza artificiale (IA) è correa, per l’umano si impenna la sanzione penale. Lo prevede lo schema di ddl in materia di intelligenza artificiale, licenziato dal consiglio dei ministri del 23/4/2024, per l’approvazione del quale il governo chiederà alle Camere un percorso accelerato, così da diventare legge in termini rapidi (si veda ItaliaOggi di ieri). Lo schema di ddl delinea un codice penale (cp) dell’IA, prevedendo direttamente nuovi reati e aggravanti per reati esistenti e delegando il governo a completare l’opera sia sul piano sostanziale (ulteriori nuovi reati e aggravanti) sia sul piano processuale.
Gli italiani iniziano a riportare i risparmi nei confini nazionali: nel 2022 le attività finanziarie detenute all’estero sono diminuite del 10% con ammontare totale oltreconfine passato dai 116 miliardi del 2021 ai 105 miliardi di euro del 2022. Ribaltato quindi uno storico trend in crescita dell’ammontare degli investimenti effettuati e delle attività detenute all’estero che perdurava dal 2019. In incremento del 2,9% invece il valore dichiarato nel 2022 degli immobili situati all’estero posseduti dai contribuenti italiani, per totale di 30,3 miliardi di euro rispetto ai 29 miliardi di euro dichiarati nel 2021.Questi sono i dati resi noti nel documento pubblicato dal Dipartimento delle Finanze del Mef lo scorso 23 aprile con le analisi statistiche dell’Irpef delle dichiarazioni fiscali 2023 per l’anno d’imposta 2022
La carica dei mille super-ricchi stranieri che nel 2022 viveva in Italia, 957 per l’esattezza (erano 690 l’anno precedente). Numeri destinati ad aumentare vista la fuga di milionari che lasceranno il Regno Unito a seguito della preannunciata abolizione del regime res non dom dal 2025. È quanto emerge dalle statistiche sulle dichiarazioni Irpef, anno d’imposta 2022, pubblicate martedì dal Dipartimento delle finanze. Il decreto fiscalità internazionale è intervenuto pesantemente sui benefici concessi agli italiani residenti all’estero che vogliono tornare nel paese dal 2024. È rimasto immutato invece il regime dedicato ai docenti e ricercatori. Nel 2022 si è vista una impennata di impatriati arrivando ad oltre 32.000, di cui soli 2.982 nelle regioni del sud. L’anno precedente erano 20.821, di cui 1.552 al sud. I ricercatori erano 3.317 nel 2022 e 1.701 nel 2021.

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Via libera dall’assemblea Generali al bilancio 2023, al dividendo di 1,28 euro, in crescita del 10,3%, e al riacquisto di azioni proprie con oltre il 99% di voti favorevoli. Approvati con percentuali oltre il 95% anche i piani di remunerazione. L’assemblea ha registrato una partecipazione più bassa rispetto a un anno fa. Gli azionisti hanno depositato il 49,79% contro il 63,22% del 2023. Un 13% in meno che riflette il mancato deposito delle azioni da parte del gruppo Caltagirone (6,19%) e di Delfin (9,93%), un gesto, filtra da ambienti vicini, che dovrebbe essere letto come un segnale distensivo in questa fase. Mediobanca resta il primo azionista di Generali con il 13,11%. Ci sono poi la famiglia Benetton con il 4,83% e Fondazione Crt all’1,92%.
Manca ancora, formalmente, il passaggio al Consiglio europeo ma il diritto alla riparazione ha superato lo scoglio più importante ed è pronto a diventare realtà. Il Parlamento europeo ha approvato con 584 voti a favore, 3 contrari e 14 astensioni la direttiva che impone di rendere più economico e semplice aggiustare i beni di consumo piuttosto che comprarne di nuovi. Il diritto alla riparazione si applica a «qualsiasi bene mobile materiale» ovvero agli oggetti della nostra quotidianità, primi tra tutti elettrodomestici e dispositivi elettronici come smartphone, computer, lavatrici o televisori.

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Nell’era dell’intelligenza artificiale, mentre due guerre si consumano tra Ucraina e Medio Oriente, l’Italia accusa attacchi hacker sempre più continui (durante il 2023), ai danni anche delle imprese. Nella Relazione annuale al Parlamento, l’Agenzia per la Cybersicurezza spiega che gli incidenti erano stati 126 nel 2022, invece l’anno scorso sono lievitati a quota 303. Quasi uno al giorno.

Esaurito l’effetto di Quota 100, sostituita da Quota 102 e poi da Quota 103, ora in versione “penalizzata” dall’ultima legge di bilancio, rallenta in modo marcato la corsa alla pensione. Con una frenata secca soprattutto nel pubblico impiego. Nei primi tre mesi del 2024 l’Inps, come emerge dall’Osservatorio sul monitoraggio dei flussi, ha liquidato 187.223 nuovi trattamenti, con una riduzione del 16,16% rispetto allo stesso periodo del 2023. E il calo maggiore si è registrato tra i dipendenti pubblici:-34,9%. È crollata anche Opzione donna, il canale di uscita anticipata agganciato al contributivo per alcune categorie di lavoratrici, che in seguito alla stretta progressiva introdotta prima con la manovra 2023 e poi con quella per il 2024, ha visto ridursi i pensionamenti nel primo trimestre a 1.276, dopo che già lo scorso anno si erano fermati complessivamente a 11.514