L’ufficio delle Nazioni Unite per la riduzione del rischio di disastri ha calcolato che negli ultimi vent’anni sono raddoppiate a livello globale le alluvioni e che la frequenza delle tempeste è aumentata del 40%. Altre fonti avvertono del pericolo prospettico dell’aumento dei livelli del mare e di altri fenomeni meteo estremi a elevato impatto sul sistema economico, per esempio agricoltura e conseguenze nel lungo termine del possibile mutamento della Corrente del Golfo, causa più acqua dolce per deglaciazione, che mitiga le temperature invernali in Europa creando un rischio di raffreddamento dell’area nell’ambito di un riscaldamento globale. Sul lato delle soluzioni di mitigazione del rischio climatico si nota, sul piano planetario, una lentezza delle politiche decarbonizzanti, qualora queste fossero un vero rimedio, e un crescente pessimismo della scienza che le invoca sui tempi della loro applicazione da parte degli Stati. Pertanto, nel presente, sta emergendo la sensazione che il mutamento climatico eccederà le capacità di contenerlo. Da un lato, è razionale attendere migliori misurazioni delle tendenze: tema in discussione nella ricerca (Teoria dei segnali) che si occupa di definire i tempi e gli indicatori giusti per la misurazione dei fenomeni ambientali. Dall’altro, appare altrettanto razionale iniziare a definire meglio le politiche di ecoadattamento e il loro profilo finanziario sia sul piano dei bilanci pubblici sia su quello degli investimenti privati.
Gli italiani iniziano a riportare i risparmi nei confini nazionali: nel 2022 le attività finanziarie detenute all’estero sono diminuite del 10% con ammontare totale oltreconfine passato dai 116 miliardi del 2021 ai 105 miliardi di euro del 2022. Ribaltato quindi uno storico trend in crescita dell’ammontare degli investimenti effettuati e delle attività detenute all’estero che perdurava dal 2019. In incremento del 2,9% invece il valore dichiarato nel 2022 degli immobili situati all’estero posseduti dai contribuenti italiani, per totale di 30,3 miliardi di euro rispetto ai 29 miliardi di euro dichiarati nel 2021.Questi sono i dati resi noti nel documento pubblicato dal Dipartimento delle Finanze del Mef lo scorso 23 aprile con le analisi statistiche dell’Irpef delle dichiarazioni fiscali 2023 per l’anno d’imposta 2022
Il Parlamento Ue ha adottato ieri in via definitiva la Sesta direttiva antiriciclaggio (513 voti a favore, 25 contrari e 33 astensioni), insieme al Regolamento «manuale unico» (479 voti a favore, 61 contrari e 32 astensioni) e alla creazione dell’Autorità antiriciclaggio (482 voti a favore, 47 contrari e 38 astensioni). Tra le novità spiccano le disposizioni di vigilanza rafforzate sulle persone fisiche con patrimonio superiore a 50 milioni di euro (escluso il valore della residenza principale) e il limite di 10 mila in tutta l’Ue per i pagamenti in contanti (esclusi i privati in transazioni non professionali).