Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Sono 4.282 le stazioni appaltanti qualificate, di cui 533 sono centrali di committenza; altre 8.630 sono invece le amministrazioni convenzionate a centrali di committenza; 1.927 sono state qualificate al massimo del rating (di cui quasi il 90% sono centrali di committenza). E’ quanto emerge dalla lettura del report dell’Autorità nazionale anticorruzione che fa il punto sulla qualificazione delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza aggiornato al 31 marzo 2024, a nove mesi dall’effettiva entrata in vigore del nuovo codice appalti (il dlgs 36/2023) che ha puntato fortemente sul processo di digitalizzazione dei procedimenti di gara. Va detto che il percorso di qualificazione – che in fin dei conti è proceduto bene – non è concluso e a tale riguardo l’Anac ha reso disponibile a fine marzo una nuova versione del servizio di presentazione delle domande di qualificazione che, rispetto alla versione precedente, prevede degli aggiornamenti con nuove funzionalità.
Censura per le violazioni in tema di equo compenso, così come in materia di pubblicità e utilizzo improprio dei titoli professionali. Le critiche a mezzo social, invece, potranno essere punite con una sospensione fino a un massimo di tre mesi (prima era prevista censura). Un anno di sospensione per le situazioni di incompatibilità, sei mesi per chi non stipula la polizza. È quanto prevede il nuovo codice delle sanzioni approvato ieri dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili (Cndcec).
Il piano di azionariato di Generali, We Share 2.0, per i dipendenti a livello globale, è stato premiato ai Geo Awards per originalità e innovazione.
Mai, in 75 anni, si era vista una pioggia così devastante a Dubai. La città cresciuta nel deserto è piombata nel caos totale, tra voli sospesi e strade sommerse, dopo che in un solo giorno è caduto il quantitativo di pioggia che normalmente si verifica in quasi due anni. Con la crisi del clima innescata dall’uomo – tra l’altro proprio a causa delle emissioni di quei combustibili fossili come il petrolio su cui si basa l’economia degli Emirati – gli eventi meteo diventano sempre più estremi. Per questo, anche se un singolo fenomeno non può essere attribuito direttamente al global warming , gli esperti ricordano che il contesto in cui si è verificata questa devastante perturbazione è quello della crisi del clima. Per la climatologa Friederike Otto, per esempio, non c’è dubbio sul fatto che «la pioggia mortale in Oman e Dubai sia stata resa più pesante dai cambiamenti climatici causati dall’uomo».
C’è un miglioramento complessivo del benessere del Paese – il reddito aumenta, calano i giovani “Neet” – ma dentro la vita degli italiani ci sono delle gravi carenze, in particolare sui campi dell’ambiente, della sicurezza e della salute. E inoltre il rischio di povertà resta molto elevato, e riguarda un quinto del Paese. Lo spaccato che emerge dall’undicesimo Rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile (Bes), presentato dall’Istat, è quindi come naturale a luci e ombre, ma un dato spicca sugli altri: nel 2023 sono stati circa 4,5 milioni cittadini che hanno dovuto rinunciare a visite mediche o accertamenti diagnostici per problemi economici, di lista di attesa o difficoltà di accesso, il 7,6% della popolazione (in aumento rispetto al 7,0% del 2022, circa 4,1 milioni e al 6,3% del 2019), probabilmente per recupero delle prestazioni sanitarie differite per il COVID-19 e difficoltà a riorganizzare efficacemente l’assistenza sanitaria). Si assiste ad un raddoppio della quota di chi ha rinunciato per problemi di lista di attesa (da 2,8% nel 2019 a 4,5% nel 2023), stabile la rinuncia per motivi economici (da 4,3% nel 2019 a 4,2% nel 2023), ma comunque in aumento rispetto al 2022: +1,3 punti percentuali in un solo anno.
Una popolazione sempre più numerosa e che da alcuni anni, in Italia, ha superato quella degli esseri umani: parliamo dei pet, per usare l’efficace, quasi onomatopeico, termine inglese. Sono gli animali da compagnia o d’affezione che vivono nelle nostre case e che nel 2023 hanno raggiunto i 65 milioni. I dati sono quelli del Rapporto di Assalco (l’associazione delle aziende di settore) e Zoomark, che qui anticipiamo e che verrà poi presentato ufficialmente l’8 maggio, in occasione di Interzoo, la grande fiera biennale di settore che si tiene a Norimberga alternandosi a Zoomark, l’appuntamento di BolognaFiere che tornerà nel 2025.
Quando un pet entra in famiglia non gli si fa mancare niente e non si bada a spese per mantenerlo in salute. Secondo la Ragioneria dello Stato, nel 2022 in Italia la spesa veterinaria destinata ad animali da compagnia (farmaci e cliniche) ha superato il miliardo di euro, il 6,5% in più rispetto all’anno precedente. Si tratta di costi che danno diritto alla detrazione d’imposta nella dichiarazioni dei redditi (che però ammonta a un massimo di 80 euro annui). In questo scenario sta aumentando l’attenzione ai prodotti assicurativi che consentono di ottenere un rimborso. Secondo quanto ha rilevato Mia (Monitoraggio sull’Innovazione assicurativa) di Prometeia, in Italia esistono circa una trentina di polizze con estensioni ai pet. Alcune sono soluzioni ad hoc, altre sono moduli inseriti in contratti d’assicurazione casa o multirischi.