Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Una spesa sempre più elevata, in crescita del 5,8% nel 2024, accompagnata da una transizione demografica che, come si legge nel Def, potrà essere “solo parzialmente compensata dall’innalzamento dei requisiti minimi di accesso al pensionamento”, porteranno questo governo (e i prossimi) a dover fare i conti (spesso molto salati elettoralmente) con la necessità di arginare la spesa pensionistica. Ciò vuol dire abbandonare il sistema di quote varie emerso negli ultimi anni per tornare all’impostazione della legge Fornero, vista come un incubo da gran parte della politica italiana. Un indizio molto forte arriva dal già citato Def, ovvero il Documento di economia e finanza, approvato in Consiglio dei ministri il 9 aprile. Ma non solo; a spesa e transizione demografica si aggiunge anche la stagnazione dei salari in Italia, ormai cronica, che non potrà che incidere sull’equilibrio del sistema. Inoltre, segnali sono già arrivati dal governo in carica; non solo le strette operate nell’ultima legge di bilancio, ma anche le parole espresse dal ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti a fine 2023: “il problema dell’Italia è il debito, che deve essere tenuto sotto controllo altrimenti il paese non ce la fa”. Il tutto, con l’arrivo della revisione del patto di stabilità e crescita, dopo quattro anni di sospensione.
In tema di garanzia per vizi, quando sia stata venduta, a consegne ripartite, merce con le medesime caratteristiche di qualità, il riconoscimento del vizio della merce stessa da parte del venditore, dopo la prima consegna, esclude il verificarsi della decadenza della garanzia in relazione a vizi dello stesso genere relativi alle successive partite. Lo afferma la Cassazione, sez. 2 civ., che con l’ordinanza n. 8775 del 3.4.2024 ha rigettato il ricorso e confermato la sentenza della Corte di Appello di Milano. La vertenza origina nell’ambito del giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo promosso da una società avverso il decreto con cui il Tribunale di Busto Arsizio le ingiungeva il pagamento del saldo del corrispettivo per la fornitura di calzature da lavoro di cui al contratto di distribuzione sottoscritto con la ricorrente.
Spetta al cliente dimostrare la negligenza dell’avvocato nell’adempiere al proprio mandato: lo hanno chiarito i giudici della II sezione civile della Corte di Cassazione nell’ordinanza n. 6792 del 14 marzo 2024. Nel dirimere una controversia insorta tra una cliente ed il suo legale per motivi legati al pagamento del proprio onorario, gli ermellini hanno spiegato che il giudizio circa «l'(in)adempimento» di una prestazione professionale si articola naturalmente in due passaggi: il primo, relativo al concreto compimento dell’attività in se stessa; il secondo, invece, alle modalità di esplicazione, le quali dovrebbero essere improntate al canone della «diligenza professionale prescritta».
Difendersi dai pericoli della rete è una necessità quotidiana sia per le imprese sia per le persone fisiche. L’uso della tecnologia è, infatti, obbligatorio: è inevitabile, nella vita quotidiana, fare ricorso a elaboratori elettronici, ad apparecchi automatizzati e a sistemi digitali. Molto spesso l’utilizzo, però, non è pienamente consapevole e, anche per questa ragione (non completa padronanza del mezzo), si rischia di subire danni causati da delinquenti, che callidamente sfruttano le occasioni per attuare condotte fraudolente.
Non passa alla Camera l’accordo Calderone-sindacati sulle modifiche Lontano il reato di omicidio nei cantieri, Nordio insedia una commissione. Nel testo finale viene accolta anche l’idea che una sanzione tra 6 mila e 12 mila euro alle imprese che se ne infischiano delle norme sulla sicurezza e anche della nuova patente a punti che partirà il primo ottobre era davvero poco. Quella sanzione sarà pari al 10% del valore dei lavori, con l’esclusione per sei mesi dai lavori pubblici.