Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
L’annuncio dovrebbe arrivare a breve, probabilmente già la prossima settimana. Philippe Donnet mette mano alla macchina operativa delle Generali. Nel Leone le bocche sono cucitissime e sul disegno c’è il massimo riserbo, ma secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, l’amministratore delegato della compagnia assicurativa ha preparato una nuova organizzazione del gruppo, cambi nell’organigramma che dovrebbero riguardare in primis le macro aree Dach e quella International. La prima è la business unit che gestisce i Paesi di lingua tedesca (Germania, Austria e Svizzera) e alla cui guida c’è Giovanni Liverani. La seconda invece è la terza più grande all’interno del Leone, business unit che include 26 Paesi organizzati in tre regioni principali: Central-East Europe, Mediterranean & Latin America e Asia. È amministrata dallo spagnolo Jaime Anchústegui.
La legge 21/2024 (ddl Capitali) ha introdotto una nuova classificazione delle casse di previdenza quali controparti qualificate. Si tratta di una novità significativa. In sostanza, le casse sono passate a essere considerate alla stregua degli operatori del mercato finanziario con maggiore esperienza negli investimenti (come i fondi pensione e le fondazioni bancarie), mentre prima erano considerate come clienti retail, che potevano ottenere il riconoscimento di «investitori professionali» solo dopo il superamento di una rigida procedura di controllo e verifica da parte degli intermediari. Ora tutto ciò è stato abolito e le casse possono essere considerate ex lege come investitori istituzionali.
Quest’anno le compagnie assicurative investiranno almeno 50 milioni nei progetti di intelligenza artificiale e si cercheranno 15 mila figure professionali in ambito digitale con l’Ai che, in poco tempo, appare destinata a rivoluzionare anche il settore delle polizze. Il trend emerge chiaramente dall’Insurtech Investment Index 2023, ideato dall’Italia Insurtech Association (IIA) ed elaborato dall’Osservatorio Fintech & Insurance del Politecnico di Milano che monitora lo stato di avanzamento degli investimenti e il grado di innovazione del settore assicurativo in Italia che sarà presentato questa mattina nel corso dell’evento organizzato. Se nel 2022 il livello di digitalizzazione del mercato italiano secondo l’indice aveva un punteggio di 14 su 30, lo scorso anno è tornato a crescere a 20. «Un segnale incoraggiante e gli investimenti delle compagnie in intelligenza artificiale sono destinata a crescere ancora a 90 milioni l’anno prossimo e a 140 milioni nel 2026», osserva il presidente di IIA, Simone Ranucci Brandimarte, «ma allo stesso tempo restano ancora una quota limitata del totale degli investimenti in innovazione tecnologica che tra l’altro vedono l’Italia in fondo alla classifica europea».
Le sanzioni privacy non sono automatiche. A seguito di una violazione del Gdpr (regolamento Ue sulla n. 2016/679), certo il Garante deve aprire un procedimento, ma non necessariamente deve irrogare un’ammenda. È il Garante che deve verificare se applicarla o no, valutando discrezionalmente se, nel singolo caso, occorra ordinarla in quanto effettiva, proporzionata e dissuasiva. Ed è lo stesso Garante che deve valutare quali altri misure correttive applicare o se bastano quelle eventualmente già spontaneamente attuate dal trasgressore. Sono queste le conclusioni presentate l’11/4/2024 dall’avvocato generale della Corte di giustizia UE (Cgue) per la decisione della causa C-768/21.
Il primo intervento, introdotto con la legge di bilancio per il 2020, prevede l’indetraibilità della maggior parte degli oneri detraibili al 19 per cento e delle erogazioni liberali a favore delle Onlus per i contribuenti con reddito complessivo superiore a 240.000 euro e una detraibilità parziale per i contribuenti con reddito tra 120.000 e 240.000 euro. Il secondo intervento, introdotto con il decreto attuativo del primo modulo della riforma dell’Irpef, comporta una riduzione delle detrazioni di 260 euro per i contribuenti con reddito complessivo superiore a 50.000 euro e interessa le detrazioni relative a oneri ed erogazioni la cui detraibilità è fissata al 19% (ad eccezione delle spese sanitarie), alle erogazioni liberali a favore dei partiti politici e ai premi di assicurazione per il rischio di eventi calamitosi.
Numeri importanti per la «tre giorni» del risparmio italiano. Che, come ha ricordato il ministro Giancarlo Giorgetti nel suo discorso introduttivo martedì 9 aprile, vale 2.300 miliardi, ovvero più del Pil italiano. Il bilancio del Salone — che si è tenuto negli spazi dell’Allianz MiCo a Milano e che ha chiuso i battenti ieri nel primo pomeriggio, mentre la Bce confermava la sua decisione attendista sui tassi di interesse— è stato di oltre 15.000 presenze tra gli stand (150 i marchi) e le 120 conferenze, con oltre 300 relatori. Altri 6.000 visitatori-spettatori si sono invece connessi alla piattaforma digitale FR|Vision.
Il gruppo Unipol risulta essere primo per reputazione nel settore assicurativo e bancario secondo The RepTrak Company, società che ogni anno prende in considerazione e valuta 7.000 aziende in circa 40 mercati. Primo posto anche per il gruppo Barilla nell’ambito del settore alimentare.
Sulle donazioni indirette bozza di riforma allineata alla Cassazione. Risulta infatti del tutto invariato il trattamento fiscale delle donazioni indirette contemplato nella bozza di riforma dell’imposta di donazione rispetto a quello che la legge attualmente dispone e che è stata oggetto di una recentissima interpretazione da parte di una decisione della Cassazione (la n. 7442/2024) di cui il Sole 24 Ore ha dato notizia il 21 marzo scorso e che ha avuto un’amplissima risonanza anche sulla stampa non specializzata.
Il Governo ha di recente definitivamente approvato il decreto attuativo della riforma in favore delle persone anziane (Dlgs 29/2024), una legge quadro che l’Italia attendeva da decenni. Uno degli obiettivi di fondo realizzati è considerare nel suo insieme la stagione di vita degli anziani. Il decreto identifica, infatti, strumenti e ambiti innovativi di intervento e di programmazione, in favore dell’invecchiamento attivo, dell’housing sociale, della prevenzione delle malattie e di tutto quanto arricchisce e migliora la qualità della vita. I più fragili tra i fragili, ai quali abbiamo destinato una prima sperimentazione che consentirà, per il momento solo ai più indigenti, di ricevere dal 2025 un importante contributo economico aggiuntivo (850 euro mensili) all’indennità di accompagnamento per documentate spese per l’acquisto di servizi. Questa sperimentazione gestita da Inps è una risposta concreta, sebbene iniziale e migliorabile, alla carenza di servizi e all’enorme ricorso al lavoro sommerso per le cure domiciliari.