I premi contabilizzati del ramo cauzioni nel 2023 sono stati pari a 783,7 milioni, in aumento del 12,2% rispetto al 2022, secondo le statistiche pubblicate da ANIA.
Si tratta del volume premi più elevato finora registrato, presumibilmente indotto dagli alti tassi di interesse che hanno spinto le imprese a cercare forme di finanziamento alternative. I premi di nuova produzione sottoscritti nel corso dell’anno hanno rappresentato il 58,8% del totale (55,8% nel 2022) e sono stati pari a 460,6 milioni, in crescita del 18,0% rispetto al 2022.
Le quote di mercato delle imprese del ramo Cauzioni
Delle 39 imprese che operano nel ramo, le prime cinque del mercato hanno contabilizzato il 43,6% dei premi totali (oltre 340 milioni), in lieve aumento rispetto a quanto registrato nel 2022 (42,5%). In crescita (da 16,3% a 17,5%) anche il market share delle imprese “medio-piccole” (dall’11° al 15° posto) che hanno raccolto premi per quasi 140 milioni. Stabile rispetto a quanto registrato lo scorso anno la quota di mercato delle imprese mediograndi (dal 6° al 10° posto) che hanno raccolto il 26,7% della raccolta totale (con premi contabilizzati che ammontano a 209 milioni). In calo invece la raccolta delle restanti imprese che hanno sottoscritto premi per quasi 100 milioni (il 12,1% del totale; 14,5 % a fine 2022). Il 69% delle imprese (rappresentative dell’81% dei premi raccolti) ha registrato un incremento dei premi contabilizzati (in media +16,8%) mentre la restante parte mostra una variazione negativa del volume di affari (mediamente del -4,2%).
Le garanzie assicurate
La maggior parte dei premi contabilizzati (il 71,6%) del ramo cauzioni è concentrato in due tipologie di rischio principali: gli “appalti” (in prevalenza cauzioni a garanzia dei contratti per appalti pubblici) e garanzie “assimilate agli appalti” (principalmente polizze per concessioni edilizie) che insieme hanno raccolto 561,2 milioni (486,5 nel 2022).
Entrambe le tipologie di garanzie mostrano un incremento dei premi totali rispetto all’anno precedente e in particolare quelle collegate ad “appalti”, che aumentano del 17,2%; nel dettaglio, crescono i premi delle polizze definitive a garanzia di contratti per appalti pubblici (+10,9%), che rappresentano il 70% dei premi del settore, e quelli delle altre generiche garanzie non collegate ad appalti pubblici o esteri (+42,5%).
In aumento anche i premi raccolti per garanzie sottoscritte in modo provvisorio per partecipazioni a gare d’appalto (+4,2%), mentre si riducono i premi sottoscritti a garanzia di contratti per appalti esteri (-8,7%), che tuttavia rappresentano meno dell’1% del totale. In crescita anche la nuova produzione totale di tutte le garanzie (+23,0%). Si accrescono del 9,2% i premi delle garanzie “assimilate agli appalti”.
All’incremento hanno contribuito tutti i premi delle specifiche garanzie stipulate in tale ambito; in particolare, i premi delle polizze fideiussorie ex lege 210/04 (+13,4%), quelli delle altre garanzie assimilate agli appalti (+7,5%) e quelli delle polizze per concessioni edilizie (+6,8%). I premi di nuova produzione hanno seguito lo stesso andamento e sono risultati in aumento del 16,2%. L’incidenza dei premi di nuova produzione sui premi contabilizzati è passata da 53,6% nel 2021 a 56,2% nel 2023 per gli “appalti” e da 49,7% a 52,8% per le garanzie “assimilate agli appalti”.
Risultano in aumento del 24,8% i premi per i rischi inerenti a “contributi” (a garanzia dell’esatta destinazione dei fondi erogati da Organismi Europei, Amministrazioni Statali, Regionali o di altri Enti Locali per la realizzazione di progetti specifici) che si attestano a 31,1 milioni, contabilizzando il 4,0% di tutti i premi del ramo. L’andamento positivo è risultato più accentuato per i premi di nuova produzione che segnano un aumento del 35,0% rispetto al 2022.
Le garanzie per “rimborso di imposte” (prestate a favore dell’Amministrazione Finanziaria per l’eventuale restituzione delle somme risultate indebitamente erogate a seguito di avviso di rettifica da parte delle Autorità competenti relative alle dichiarazioni fiscali) hanno raccolto il 2,7% dei premi contabilizzati nell’anno (era 2,8% nel 2022), per un volume di 21,2 milioni, in aumento del 9,3% rispetto all’anno precedente. Tale andamento è stato determinato principalmente dalla crescita di oltre 2 milioni che hanno fatto registrare i premi legati a garanzie per rimborsi IVA e altre imposte (+12,1%). La quasi totalità dei premi per questa tipologia di garanzia è costituita da nuova produzione e mostra quindi lo stesso andamento descritto per i premi complessivi (+9,3%).
In crescita del 5,2% il volume dei premi raccolti per le tipologie di rischio classificate come “doganali” (cauzioni per il pagamento periodico differito dei dazi doganali, per temporanee importazioni, per altre operazioni doganali), che ammonta a 30,9 milioni. In calo invece i premi di nuova produzione che diminuiscono dell’8,5%.
In lieve aumento (+0,9%) i premi contabilizzati per le garanzie “Agea – regolamenti CEE” (16,6 milioni, pari al 2,1% del totale dei premi del ramo). In lieve riduzione rispetto all’anno precedente la raccolta della nuova produzione che nel 2022 si attesta a circa 12 milioni.
Rispetto al 2022 sono invece risultati in lieve calo i premi contabilizzati riguardanti le tipologie di rischio inerenti alla “gestione rifiuti”: il volume di affari nel 2023 è stato pari a 50,2 milioni (il 6,4% dei premi totali contabilizzati) con un decremento dell’1,2%. Quasi un terzo di questi premi (15,9 milioni di euro, in aumento del 13,4% rispetto al 2022) sono stati contabilizzati per garanzie inerenti alle spedizioni transfrontaliere di rifiuti che coprono le eventuali spese sostenute per il trasporto, lo smaltimento o il recupero dei rifiuti, nonché i costi per la bonifica dei siti inquinati connesse alle già menzionate operazioni oltre i confini nazionali. Nel complessivo, l’andamento della nuova produzione (39,2 milioni), che costituisce il 78,1% dei premi contabilizzati per questi rischi, è risultato in crescita del 19,2% rispetto al 2022.
Risulta in calo anche il volume dei premi per le coperture relative a “garanzie di pagamento” che nel 2023 ammonta a 17,3 milioni, in diminuzione del 10,3% rispetto all’anno precedente; in aumento dell’8,1% invece la nuova produzione, che passa da 10,7 milioni a 11,6 milioni. I premi contabilizzati relativi alle tipologie di rischio non rientranti in quelle già menzionate (Ingresso stranieri, Generiche dirette, Giudiziali, Rapporti di collaborazione non subordinati, Rapporti di collaborazione subordinati, Esattoriali società Coop, Esattoriali S.p.A., Esattorie per istituti di credito) risultano in aumento (+5,9%) e ammontano a 55,2 milioni (il 7,0% dei premi del ramo), di cui il 58,6% dovuti alla nuova produzione dell’anno, in aumento del 6,5% rispetto al 2022.